“Comincia il giorno due”: titolava così questa mattina il quotidiano thailandese ‘Bangkok Post’, con un’apertura online dedicata interamente alla vicenda dei ragazzi intrappolati con il loro allenatore di calcio nella grotta di Tham Luang.
E “il giorno due” ha appena visto altri quattro ragazzi del secondo gruppo riguadagnare la luce del sole due ragazzi. Questi giovani atleti vanno ora a raggiungere i quattro tratti in salvo ieri, dopo essere rimasti intrappolati all’interno della grotta Tham Luang per oltre 15 giorni.
E’ il 23 giugno, infatti, quando 12 giovani promesse del calcio, insieme al loro allenatore, rimangono intrappolate nella grotta dove si sono rifugiate dalla pioggia. Di lì non usciranno per il rigonfiamento di un torrente sotterraneo, mentre l’allarme viene lanciato da una delle mamme dei ragazzi, preoccupata per il ritardo del figlio dopo l’allenamento. Le biciclette e le scarpe da calcio dei giovani vengono ritrovate poco dopo all’ingresso della cavità.
Due settimane di paura, attesa e speranza. Dal 23 giugno il mondo segue con il fiato sospeso la vicenda dei 12 ragazzi e del loro allenatore rimasti intrappolati nella grotta di Tham Luang, nel Nord della Thailandia, zona flagellata da piogge battenti.
Il giorno successivo falliscono i primi tentativi dei soccorritori di perlustrare l’area. “Un tentativo di salvataggio infido per liberare una squadra di calcio intrappolata entra nel suo secondo giorno, con nove ‘cinghiali’ ancora dentro” scrive il ‘Bangkok Post’, utilizzando il termine “wild boar”, soprannome dei componenti della squadra di calcio.
Passano altre 24 ore e il team di soccorso si dice comunque convinto che le 13 persone siano ancora vive, al riparo in una cavità laterale. Il 26 e il 27 giugno proseguono le ricerche nella zona. I sommozzatori si immergono di nuovo, ma le piogge ingrossano ancora il torrente sotterraneo. La pioggia, nelle ore successive, rende sempre più complicata la ricerca. Il 28 giugno, l’ingresso della grotta è completamente sommerso. I soccorritori thailandesi continuano comunque le ricerche e, il 29 giugno, viene scavato un foro nella roccia per tentare di entrare dall’alto e introdurre del cibo. Il giorno dopo, smette di piovere e le ricerche accelerano. L’1 luglio i ‘Navy Seal’ thailandesi riescono a inoltrarsi nella grotta. Intanto, a loro, si sono uniti specialisti americani, britannici, australiani, cinesi e giapponesi.
Le operazioni di soccorso per trarre fuori gli ultimi quattro ragazzi e il loro coach riprenderanno domani.
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