Oggi e domani il summit del Consiglio d’Europa. E a Torino, in piazza Castello, si lanciano petardi e pomodori contro le forze dell’ordine. Con un bilancio di sei feriti tra le forse dell’ordine.
E’ finita con scontri e lancio di oggetti la manifestazione organizzata Corteo della Fiom contro il Jobs Act e il vertice europeo alla quale si sono aggregati centri sociali e studenti. La questura comunica che sono sei le persone fermate e cinque gli agenti feriti.
I disordini hanno costretto il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, a tenere il suo comizio in piazza Castello tra i lacrimogeni. A più riprese un centinaio di giovani dei centri sociali hanno tentato di forzare il blocco delle forze dell’ordine sul lato della piazza verso via Roma, per cercare di avvicinarsi al Teatro Regio, sede del vertice dei ministri del Lavoro Ue, in corso oggi e domani.
La polizia ha risposto con lacrimogeni e alcune cariche di alleggerimento, mentre un gruppo da un centinaio di aderenti ai centri sociali partita un lancio di oggetti vari: pietre, bottiglie, fumogeni, e proprio uno di questi avrebbe colpito il funzionario. Al momento la situazione è tranquilla e le forze di polizia, che hanno anche sequestrato un furgoncino dei manifestanti, hanno portato in piazza Castello un idrante.
La manifestazione si è conclusa mentre Landini, interrompendosi qualche volta per i colpi di tosse dovuti al fumo che ha avvolto la piazza, ha sottolineato che “non siamo qui per dividere ma per unire”. Il segretario cittadino della Fiom, Federico Bellomo, ha criticato l’operato della polizia che avrebbe, a suo dire, lanciato lacrimogeni in direzione del palco e ha parlato di “eccessi delle forze dell’ordine”. Malgrado la momentanea calma ci potrebbero essere ulteriori iniziative nel corso della giornata.
Sugli scontri la Questura ha fornito la sua versione: a Torino durante il corteo della Fiom le forze dell’ordine sono state aggredite da “un gruppo di circa 300 antagonisti” dal quale è partito “un fittissimo lancio di sanpietrini, bulloni, grossi petardi, per cui è stato necessario il lancio di alcuni lacrimogeni per disperdere i violenti”.
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