New York ha il nuovo sindaco. Si chiama Bill de Blasio ed è il primo democratico eletto da generazioni, il quarto italo-americano alla guida della città.
Un risultato che pone fine a 20 anni di stretta conservatrice, prima con Rudy Giuliani e poi, negli ultimi dodici anni, con Michael Bloomberg.
De Blasio, il difensore civico di New York, era poco noto fino a qualche mese fa, ma con un’ alleanza trasversale che ha unito la Brooklyn operaia alla periferia del Queens ha battuto in maniera netta l’ avversario repubblicano Joe Lhota, ex braccio destro di Giuliani ed ex presidente della Metropolitan Transportation Authority, la società preposta alla gestione del trasporto pubblico cittadino.
I risultati non sono ancora definitivi, ma è certo che De Blasio ha conquistato oltre il 70% delle preferenze e il margine è tale che la vittoria è stata dichiarata immediatamente dopo la chiusura dei seggi, sulla base dei soli exit poll.
I newyorkesi hanno optato per una scelta unanime, senza differenze tra razze, fasce di reddito, religione, età o livello di istruzione. E De Blasio, che ha ricevuto una telefonata di congratulazioni dal presidente Barack Obama, subito dopo la vittoria ha regalato il suo primo pensiero al paese dei suoi antenati, l’ Italia. “Un grazie speciale va ai parenti e agli amici italiani”, ha detto, prima di aggiungere nella nostra lingua: “grazie a tutti!” Un trionfo, quello di De Blasio, che era già stato preannunciato nei sondaggi della vigilia – quando lo stesso guidava la corsa con un distacco del 40% – e che era prevedibile anche sulla base di altri numeri: il vincitore ha affrontato la campagna elettorale raccogliendo tra i suoi sostenitori circa 10 milioni di dollari, tre volte tanto quanto ottenuto da Lhota. “La gente di questa città ha scelto la strada progressista e stanotte iniziamo a camminare insieme come una sola città”, ha affermato ai suoi sostenitori in delirio. “Rimarremo uniti dalla speranza, l’ ottimismo e la fiducia che non esistono problemi più grandi della nostra città”, ha aggiunto. “Combattere le ineguaglianze non è facile, non lo è mai stato. I problemi non saranno risolti in un giorno (…) Ma non finirò mai di battermi”, ha assicurato. Definito dal New York Times come “la voce fiera di una New York disillusa”, nel corso della sua campagna elettorale De Blasio ha messo in primo piano la frustrazione per l’ ineguaglianza imperante tra i cittadini, per l’ intolleranza delle forze dell’ ordine (in particolare per l’ adozione della pratica dello stop and frisk) e per i prezzi esorbitanti del mercato immobiliare. La sua idea è quella di cambiare i servizi cittadini per migliorarli, “per non lasciare più nessuno indietro”, non per risparmiare: dopo 20 anni di austerity il suo messaggio è stato raccolto. Sebbene gli elettori democratici registrati superino la controparte repubblicana, con un rapporto di 6 a 1, l’ ultimo democratico a diventare primo cittadino di New York è stato David Dinkins nel 1990. Ora, la vittoria schiacciante di De Blasio potrebbe aiutarlo nel trovare il sostegno necessario per portare avanti il cuore della sua agenda: aumentare le tasse ai residenti più ricchi in favore di un’ espansione degli asili nido e di programmi di dopo-scuola.
Vento nuovo anche a Boston. Se a New York si è’ chiusa l’ era Bloomberg con l’ avvento di un italo-americano, a Boston che era andata alle urne per eleggere il primo sindaco dopo il ventennio record dell’ italo-americano di terza generazione Thomas Merino, l’ ha spuntata con il 52% il 46enne Marty Walsh, un deputato del Massachusetts ed ex sindacalista sopravvissuto a un cancro giovanile e reduce da problemi di alcolismo. Grazie a una forte mobilitazione degli operai e dei sindacati, Walsh ha rimontato nei sondaggi il consigliere comunale John Connolly. Ieri si è votato anche dall’ altra parte del fiume Hudson, nel New Jersey, i cittadini sono stati chiamati alle urne per votare il loro governatore. E’ stato riconfermato il repubblicano moderato Chris Christie, mentre Terry McAuliffe ha vinto di misura le elezioni a governatore della Virginia. L’ ex manager ospedaliero Mike Duggan ha invece superato lo sceriffo della contea di Wayne, Benny Napoleon, nella corsa a sindaco di Detroit.
Se a New York si è chiusa l’ era Bloomberg con l’ avvento di un italo-americano, Boston era andata alle urne per eleggere il primo sindaco dopo il ventennio record dell’ italo-americano di terza generazione Thomas Merino, con radici avellinesi. L’ ha spuntata con il 52% il 46enne Marty Walsh, un deputato del Massachusetts ed ex sindacalista sopravvissuto a un cancro giovanile e reduce da problemi di alcolismo che ha puntato su istruazione, sviluppo economico e sicurezza per gli anziani. Grazie a una forte mobilitazione degli operai e dei sindacati, Walsh ha rimontato nei sondaggi il consigliere comunale John Connolly.
Chi è Bill De Blasio
Cinquantadue anni, è un newyorchese della “lower class” bianco, con radici italiane e tedesche e una moglie afro-americana. Dal 2010 ricopre l’ incarico di rappresentante dei diritti dei cittadini per Brookyln.
De Blasio nasce nel 1961 a New York da Warren e Maria Wilhelm, con cui si trasferisce presto nel Massachusetts. I suoi nonni materni, Giovanni ed Anna, emigrarono negli Stati Uniti da Sant’ Agata de Goti (Benevento) negli anni ’20. Nel 1983 De Blasio decide di cambiare ufficialmente il proprio cognome tedesco per prendere quello italiano della madre, scelta maturata dopo il suicidio del padre, nel 1979. Dopo la specializzazione in politica e affari internazionali alla Columbia University, l’ italo-americano inizia a lavorare per il Quixote Center, organizzazione sociale per la giustizia nel Maryland. Viaggia anche all’ estero, per portare aiuti al Nicaragua della rivoluzione sandinista. Nel 1987 torna nella Grande Mela, ma l’ entrata in politica avviene due anni dopo quando si unisce allo staff dei volontari che sostengono il candidato afroamericano David Dinkins alla poltrona di sindaco, per poi proseguire il lavoro nel municipio. Sotto la presidenza Clinton, De Blasio viene nominato direttore regionale per l’ US Department of Housing and Urban Development (HUD) per New York e New Jersey. Nel 2000 Hilary Clinton lo sceglie come responsabile della sua campagna elettorale per la candidatura al Senato. Un anno dopo decide di correre per il posto di consigliere comunale nel 39° distretto che comprende i quartieri di Brooklyn, Borough Park, Carroll Gardens, collina, Gowanus, Kensington, Park Slope, e Windsor Terrace. Una carica che ha mantenuto fino al 2008, quando si candida per un posto di Public Advocate. Paladino della classe media e operaia, De Blasio deve il suo successo anche alla sua famiglia: la moglie Chirlane McGray, 59enne afroamericana con un passato da omosessuale, che da sempre si batte per i diritti dei gay; il figlio Dante, 15 anni e testimonial dei video che sulla rete sostengono il padre (hashtag twitter compreso); e Chiara, afro nel look come la mamma.Proprio Dante è diventato, grazie all’ hashtag #Fromentum, simbolo della lotta contro lo “stop and frisk”, la pratica che consente alla polizia di New York di fermare e perquisire senza discriminazione i giovani ritenuti “sospetti”.
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