Giù Pil e occupati. L’Istat rivede al ribasso il Pil nel terzo trimestre a -0,1% rispetto al trimestre precedente. È il primo dato congiunturale negativo dal secondo trimestre 2014. La variazione acquisita per il 2018 è pari a +0,9% (+1% nei dati provvisori).
Altro dato negativo è la disoccupazione in salita a ottobre: +10,6% con una crescita di 0,2 punti su settembre e un calo di 0,5 punti su ottobre 2017. Sale di più la disoccupazione dei giovani e tocca il 32,5% ma resta in calo rispetto a ottobre 2017 (-1,6 punti). In eurozona la disoccupazione a ottobre è stabile rispetto a settembre all’8,1%. Rimangono invece stabili gli occupati rispetto a settembre (+9.000 unità), mentre crescono di 159mila su ottobre 2017.
I prezzi diminuiscono dello 0,1% su ottobre e aumentano dell’1,7% su base annua. L’inflazione cala al 2,0% a novembre dal 2,2 di ottobre.
“Lo faremo crescere”: così il premier Giuseppe Conte, lasciando l’hotel Hilton a Buenos Aires per raggiungere il G20, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano un commento sui dati Istat che registrano un calo del Pil.
Concordi con l’attribuire a “manovre precedenti” il risultato negativo del Pil nazionale i due vicepremier Matteo Salvini – “Il pil negativo è il risultato delle vecchie manovre basate su tagli e austerità” – che mostra grande fiducia per il 2019: “Con la nostra manovra fondata su più lavoro e meno tasse, l’Italia tornerà a crescere”, ha aggiunto il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Per il vice presidente del Consiglio e ministro del Lavoro Luigi Di Maio la “colpa” di questo calo alla “insipida manovra Gentiloni”.
Sulla manovra economica italiana su cui il governo a breve dovrebbe apporre la fiducia, la Commissione Ue comincia a dare segnali positivi. Il presidente Jean Claude Juncker si mostra fiducioso su un accordo con l’Italia: ‘Non si deve drammatizzare, stiamo facendo progressi. Nessuna guerra con l’Italia, se l’Italia è con noi’, ha dichiarato a margine del G20 a Buenos Aires. L’ottimismo fa vedere invece a Pierre Moscovici “segnali che mi fanno pensare che ora sia possibile”, dove “c’è la volontà c’è la soluzione”, ha detto il commissario europeo per gli affari economici e monetari rispondendo alla domanda se l’Italia possa ancora evitare la procedura di infrazione a causa della manovra. “I toni sono cambiati, il clima è cambiato – ha aggiunto – ma ora abbiamo bisogno di azioni decisive”.
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