Ventimila euro di multa a ciascuna delle organizzazioni sindacali che per Capodanno 2014 organizzarono uno sciopero selvaggio del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale.
L’Autorità di garanzia per gli scioperi nei servizi pubblici essenziali ha deliberato di infiggere una sanzione cumulativa di 100mila euro a carico di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, CSA e Diccap Sulpl, i sindacati accusati di aver diretto l’operazione assenteismo, attraverso alcuni messaggi comparsi sulle pagine Facebook di alcuni iscritti, che ha portato all’invio di certificati di malattia da parte di molti agenti che in questo modo non hanno coperto il loro turno di servizio. Per il Garante le assenze di massa per malattia hanno “eluso la normativa sugli scioperi nei servizi pubblici”.
L’Autorità di garanzia aveva aperto, lo scorso 15 gennaio, un procedimento al fine di accertare le responsabilità dei soggetti implicati nelle improvvise e numerose defezioni per malattia. Al termine del lavoro istruttorio, è stato accertato che, con l’astensione posta in essere dagli agenti di Polizia Municipale, formalmente imputata dagli interessati a malattia, permessi ex legge 104/1992 e legge 52/2000, si è, in realtà, dissimulata una forma anomala di protesta, elusiva della disciplina dello sciopero nei servizi pubblici essenziali, e che tale evento è riconducibile anche alla responsabilità delle stesse organizzazioni sindacali. L’Autorità di garanzia si riserva inoltre di valutare, ai sensi di legge, la posizione individuale dei lavoratori o di altri responsabili coinvolti nella vicenda.
Al fine di evitare in futuro il ripetersi di scioperi del genere, l’Authority ha invitato il Campidoglio a costruire relazioni sindacali per evitare nuovi episodi simili.
Si difendono i sindacati che considerano quelle raccolte dall’organo pubblico, unico in Europa dal 1990, che regola gli scioperi dei servizi pubblici essenziali, solo “prove indiziarie”: «Sono prove indiziarie, non c’è alcun collegamento fra la nostra assemblea e l’invio dei certificati, alla commissione che ci ha ascoltato lo abbiamo detto chiaramente. E poi ci siamo riuniti decine di volte senza che sia mai successo niente», dicono loro. L’Autority invierà comunque, come prassi, i risultati dell’indagine anche in procura dove già si indaga su 31 agenti assenteisti, mentre altri 7 saranno puniti dai rispettivi comandanti di gruppo, quattro dei quali sono a loro volta sotto indagine disciplinare da parte del Comune per non aver attivato le visite di controllo nei confronti di chi aveva presentato i certificati. L’indagine ha coinvolto anche decine di medici di base e non che avrebbero sottoscritto quei certificati senza nemmeno visitare i pazienti. La loro posizione è ora al vaglio della magistratura.
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