Un museo per ripercorrere 70 anni di carriera di Franco Zeffirelli, artista di multiforme ingegno, ma anche pagine gloriose della storia del teatro e del cinema dal secondo dopoguerra a oggi, grazie a bozzetti, quadri, gigantografie, scenografie, costumi, fotografie e libri. Il suo patrimonio artistico e culturale, collezionato e custodito durante la sua lunga vita nello spettacolo -un patrimonio straordinario, costituito dal suo archivio e dalla sua biblioteca, dichiarato “di particolare interesse storico” da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – viene donato al Centro Internazionale per le Arti dello Spettacolo perché altri possano goderne. Presidente della Fondazione è Franco Zeffirelli, presidente Onorario Gianni Letta e vicepresidente Pippo Corsi Zeffirelli, figlio adottivo del regista.
“Il grande regista lega il suo nome in maniera indissolubile alla città di Firenze, che con gioia intende valorizzare il suo mondo artistico per le generazioni future”, ha detto il sindaco Dario Nardella.
Il Centro Internazionale per le Arti dello Spettacolo dedicato a Franco Zeffirelli aprirà ufficialmente i battenti al pubblico nel prossimo mese di settembre.
E’ lo storico Complesso di San Firenze del capoluogo toscano, nato come convento in stile barocco e fino a pochi anni fa sede del tribunale, a dare sede al centro espositivo, formativo e documentaristico che realizza il sogno del grande Maestro. Un progetto che è stato possibile realizzare grazie al Comune di Firenze, proprietario dell’immobile, che ha deliberato la concessione di un canone d’affitto agevolato, in virtù delle attività culturali che vi si svolgono. Inoltre hanno partecipato all’iniziativa con il loro generoso contribuito l’imprenditore russo Mikhail Kusnirovich, che l’ha sostenuta anche attraverso i suoi brand, i Magazzini Gum in Piazza Rossa a Mosca e Bosco dei Ciliegi; la famiglia del finanziere canadese-americano Robert Friedland e gli sponsor tecnici Targetti Sankey e Illum.
Il primo piano ospita il museo vero e proprio, in un allestimento che avvince e coinvolge. Si entra nel ‘furor’ creativo del Maestro, trasferito in ogni tipo di spettacolo che egli abbia affrontato e manifestatosi nei bozzetti, che descrivono nei minimi particolari ogni scena e accolgono a latere le note di regia, sintetiche ed espressive.
Franco Zeffirelli, 94 anni, fiorentino di nascita e romano d’adozione, diploma all’Accademia di Belle Arti della sua città, dopo aver frequentato architettura s’interessa di prosa lavorando a Radio Firenze (1946). Essendo anche attore di formazione debutta nel cinema nel 1947 interpretando il ruolo di Filippo Garrone ne “L’onorevole Angelina” di Luigi Zampa ed assistendo Luchino Visconti sul set de “La terra trema”; esordisce come regista teatrale due anni dopo con “Lulù” ed in seguito si dedica con notevole successo alla regia di opere liriche, attività che svolge con continuità.
Tra gli anni ’40 e ’50 comincia ad affiancare registi celebri come Michelangelo Antonioni, Vittorio De Sica e Roberto Rossellini. Il primo film da lui diretto, dopo esser stato aiuto di Pietrangeli per “Il sole negli occhi” e “Lo scapolo” (e nuovamente di Visconti per “Senso”), è “Camping” (1958), una commedia sentimentale giudicata dalla critica ancora piuttosto convenzionale.
Uno stile più personale dimostrerà invece in “La bisbetica domata” (1967) ed in “Romeo e Giulietta” (1968), brillanti trascrizioni shakespeariane realizzate, a giudizio degli esperti, con notevole gusto e sorvegliata eleganza figurativa. Sempre con Visconti, di cui ormai è collaboratore fidatissimo, si occupa tra il 1948 e il 1953 delle scenografie per opere di Cechov, Shakespeare e Williams.
Ancora a proposito degli allestimenti teatrali sono da ricordare i cimenti in opere classiche come l’Otello di Shakespeare (che presenta al festival di Stratford-on-Avon nel 1961) e l’Aida di Giuseppe Verdi, nonché nelle produzioni contemporanee come “Chi ha paura di Virginia Woolf?” di Albee.
Nel cinema restano famose le sue trasposizioni letterarie: dalla romantica vicenda di “Romeo e Giulietta” del 1968, a una sentita biografia del poverello d’Assisi, ossia il San Francesco per la verità un pò oleografo di “Fratello sole, sorella luna” del 1972, all’ “Amleto” del 1990, nell’interpretazione di Mel Gibson.
La sua opera è dominata da una vena romantica di accurata sensibilità sia per il particolare che per la definizione dei personaggi. Resta memorabile il suo Gesù di Nazareth del 1977, entrato nella storia del cinema per il ritratto particolarmente umano del Cristo, la cui eterea spiritualità pervade l’intera opera.
Infine nel campo dell’opera lirica non si possono dimenticare le storiche produzioni con le maggiori protagoniste del canto di ogni tempo (accompagnate, va da sè, dai grandissimi direttori allora in circolazione. Un nome per tutti: Carlo Maria Giulini), a cominciare dalla leggendaria “Traviata” con la sconvolgente Maria Callas fino alla “Lucia di Lammermoor” con la Sutherland, produzioni ancora largamente rimpiante dagli appassionati.
Filmografia:
Camping (1957) Video
La bisbetica domata (1967) Video
Romeo e Giulietta (1968)
Fratello Sole sorella Luna (1971) Video
Gesù di Nazareth (1977) Video
Il campione (1979) Video
Amore senz fine (1980) Video
Giuseppe Verdi La Traviata (1982) Video
Così è se vi pare (1986)
Otello (1986) Video
Pietro Mascagni. Cavalleria rusticana (1988) Video
Ruggero Leoncavallo. Pagliacci (1988) Video
Giacomo Puccini. La Boheme (1988) Video
Il giovane Toscanini (1988) Video
Amleto (1990) Video
Giacomo Puccini. Turandot (1991) Video
Storia di una capinera (1993) Video
Jane Eyre (1995) Video
Un tè con Mussolini (1998)
Callas Forever (2001)
Riconoscimenti artistici:
1969: nomination all’Oscar, Miglior Regia, per Romeo e Giulietta, 1968.
1982: Notion, Razzie Award, Peggior Regia, Endless Love, 1981.
1983: nomination all’Oscar, Miglior Regia e Allestimento Scenografico per La Traviata.
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