24 arresti tra i Serenissimi: “banda armata e sovversione”

In Veneto e Lombardia 24 arresti e 51 indagati. Quasi tutti leghisti, per loro accuse gravissime tra cui associazione sovversiva, terrorismo e possesso di armi da guerra. Pronto anche un carro armato artigianale con tanto di torretta e cannoncino.

Cinquantuno indagati e ventiquattro arresti tra cui anche l’ex deputato della Liga veneta Franco Rocchetta: per tutti accuse gravissime tra cui associazione sovversiva, terrorismo e possesso di armi da guerra. Pronto anche un carro armato artigianale con tanto di torretta e cannoncino. Quello della secessione, in Veneto e Lombardia  non è più solo un gioco di parole o materia di proposta politica. Gli eredi dei Serenissimi che nel 1997 occuparono clamorosamente piazza san Marco a Venezia, da tempo stavano lavorando ad un bis di quell’operazione da operetta finita con blande condanne giudiziarie ed un nulla di fatto. Ma stavolta su basi un pò più consistenti e pericolose i secessionisti ci volevano riprovare: con armi vere ed un commando deciso a tutto e pronto a ripetere le gesta di sedici anni fa. Solo con un finale da legittimazione politica diverso: aprire una trattativa tra lo Stato italiano e i secessionisti veneti.

“Erano pronti a una deriva violenta per una rivolta popolare in armi”, con una “iniziativa eclatante” da mettere in atto a ridosso delle elezioni europee di fine maggio. Niente a che vedere, quanto a determinazione, con l’esperienza – fallita – dei Serenissimi nel 1997: quella di oggi sarebbe stata molto più aggressiva. Non solo. I secessionisti sarebbero stati anche in trattative con la criminalità albanese per l’acquisto di armi leggere. E tra gli obiettivi da raggiungere, come dicevamo, ci sarebbe stata pure la creazione di un ‘direttorio’ che avrebbe avuto il compito di negoziare con lo Stato italiano per ottenere la secessione del Veneto. Ma a porre fine alla storia è stato stamane un blitz dei carabinieri del Ros che hanno stroncato sul nascere  un gruppo separatista “ampio e geograficamente variegato – denominato L’Alleanza”,  accusato di aver messo in atto “varie iniziative, anche violente”, per ottenere l’indipendenza del Veneto, e non solo. L’accusa mossa dalla Procura di Brescia è quella di terrorismo (270 bis c.p.). Ventiquattro i provvedimenti restrittivi: tra gli arrestati ci sono cinque donne, di cui una 26enne. Nel complesso, 22 sono finiti in carcere, 2 sono ai domiciliari. Nel totale gli indagati sono 51 e 33 le perquisizioni che hanno interessato il Veneto. Sotto inchiesta sono finiti anche un leader del movimento dei Forconi e l’ex deputato, Franco Rocchetta, già sottosegretario di Stato agli Affari esteri tra il 1994 e il 1995, ora in custodia cautelare.

Gli arresti e le perquisizioni sono stati eseguiti tra le province di Padova, Treviso, Rovigo, Vicenza e Verona e hanno visto impegnati i militari dei vari comandi provinciali dell’Arma. Tra gli indagati figurerebbero alcune persone vicine al noto gruppo dei Serenissimi e il presidente e la segretaria della Life, l’associazione che avrebbe avuto un ruolo particolarmente attivo nel periodo di contestazione dei cosiddetti Forconi dell’8 dicembre scorso. L’epicentro dell’indagine sarebbe Casale di Scodosia, nel Padovano.

Nelle ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip del tribunale di Brescia Enrico Ceravone su richiesta della procura, sono contestati i reati di associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico e fabbricazione e detenzione di armi da guerra. Secondo la procura di Bresca l’organizzazione secessionista L’Alleanza avrebbe svolto  anche una diffusa attività di autofinanziamento che ha consentito di raccogliere finora non meno di 100mila euro, grazie a singole elargizioni di simpatizzanti e militanti. I carabinieri avrebbero raccolto prove anche sul tentativo dell’organizzazione di reperire armi leggere attraverso dei contatti con la criminalità albanese.

A intervenire sulla vicenda via Facebook è il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini: nel post, il numero uno del Carroccio parla di “follia” e  attacca lo Stato che “libera i delinquenti e arresta gli indipendentisti”.

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