Nella Rimini, cuore della riviera romagnola, molto gradita ai turisti per le immense spiagge ben organizzate e la ricca offerta alberghiera a prezzi contenuti, Molto apprezzata dai giovani nostrani per la generosa offerta di divertimento, assicurato dal tramonto all’alba, c’è una discoteca che fa il tutto esaurito.
Qual è la novità vi starete chiedendo. Negli anni Sessanta erano in voga le balere – tutti in pista, vai col liscio! – che nei fine settimana e nelle calde notti d’estate facevano il tutto esaurito. Poi, negli anni Ottanta, cambia la musica e il ‘Bandiera Gialla’ diventa il luogo prediletto dei ragazzi che ballano le compilation di vinile fino al mattino. Ma la costa di Rimini e Riccione è forse la più ricca per numero di discoteche in Italia. Ce n’è una praticamente ad ogni passo. Addirittura, c’è chi dalla propria città, distante anche 400-500 chilometri, carica qualche amico e punta la propria autovettura in direzione riviera romagnola. Per cercare quella serata di ‘sballo’ musicale che solo lì, dicono, sanno offrire al meglio.
Carnaby, Baia Imperiale, Coconuts: sono tre tra le più famose discoteche di Rimini. Tutte a 5 stelle, hanno diverse sale dove ascoltare e ballare musica diversa, e sono aperte tutte le sere da marzo ad ottobre. L’ultima del trio appena nominato, Coconuts, ha avuto una idea vincente: molto popolare, con una ubicazione assai comoda e con un incentivante ingresso libero, ha pensato di applicare una linea molto dura, ma efficace, per scongiurare il consumo esagerato di alcol, soprattutto tra i più giovani. Un’idea che è risultata vincente: ha organizzato una festa “analcolica”, alla quale hanno partecipato 1300 ragazzi, mettendo al bando gli alcolici.
“Non ci siamo solo limitati a non servirli: non c’erano proprio nei bar…”. Chi voleva bere, “doveva accedere al privè, ma soltanto se maggiorenne” ha detto il personale del locale. Per distinguere i maggiorenni dai minorenni è stato assegnato un braccialetto di colore diverso all’entrata. Lucio Paesani, titolare del locale, ha spiegato: ”Non tutti i minorenni potevano entrare alla serata. Solo quelli che avevano compiuto 16 anni, con tanto di liberatoria firmata dai genitori. A quelli appena più piccoli, di 15 anni o giù di lì, abbiamo dato la possibilità di entrare solo se anche loro presentavano prima, nel pomeriggio, la liberatoria firmata dalle famiglie”.
Per il titolare del Coconuts la serata è stata un grandissimo successo: “L’esperimento ha funzionato alla grande. Ci ha dimostrato che i ragazzi oggi sanno ancora divertirsi senza esagerare o, peggio ancora, ubriacarsi. E per stare sul sicuro, nell’area dove si potevano bere alcolici abbiamo messo i drink al prezzo di 10 euro l’uno. Avendo deciso di far pagare dai 15 ai 20 euro il biglietto d’ingresso, è evidente che anche per i maggiorenni sarebbe stato difficile ubriacarsi, visti i prezzi”. Paesani è speranzoso, “dobbiamo iniziare a organizzare serate per i minorenni che abbiano determinate caratteristiche e consentano loro di divertirsi in tutta sicurezza“.
A.B.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare è un servizio utile, in certi casi indispensabile. Deve solo essere fatto con professionalità, secondo il codice deontologico della categoria. Nel lavoro, posso dirvi che in 'decinaia' di anni ho acquisito grande esperienza nel campo della sanità. Le mie origini? diciamo che per chi trovi poco comprensibile quanto detto sopra, sarà forse il caso che io vada a sciacquare i panni in Arno. Allora.... vado, ma torno subito. A presto.
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