Italiani latin lover, grandi seduttori. Si dice, meglio si diceva. Oppure ancora più appropriato sarebbe dire: “C’era una volta….”, nel senso che quei tempi (bei tempi!) sono tramontati o, peggio, appartengono al mondo dell’irreale, dei miti, delle favole. Insomma, per farla breve è crollato il mito degli italiani grandi amatori: i dati rivelano che a letto siamo un popolo pigro, disinformato e frustrato. L’Osservatorio di Tradapharma, in collaborazione con Doxa Duepuntozero, ha svolto un’indagine per svelare abitudini e falsi miti degli italiani sotto le lenzuola. La ricerca ha coinvolto oltre 1.500 persone, uomini e donne, in un’età compresa tra i 25 e i 65 anni, selezionati su tutta la penisola, producendo risultati davvero inattesi. All’interno della coppia, ad esempio, con il passare degli anni (sia anagrafici, che della durata dell’unione) si fa sempre meno l’amore. Se i più attivi sono gli under 35 e coloro che sono impegnati in una relazione da meno di 5 anni, praticando un’attività costante almeno due o più volte la settimana, la situazione cambia drasticamente superati gli “anta”: solo 3 coppie su 10 continuano ad avere più di un rapporto a settimana e addirittura il 9% della popolazione non ha avuto rapporti negli ultimi 6 mesi.
“Negli ultimi 15 anni la frequenza dei rapporti sessuali degli italiani – spiega Alberto Caputo, psichiatra e sessuologo dell’Istituto di evoluzione sessuale di Milano – è scesa di oltre il 10%. La soglia dei 40 anni rappresenta, secondo questa ultima ricerca, il fatidico spartiacque: in questa fase della vita la classica media nazionale bisettimanale crolla significativamente. Oltre il 70% delle coppie, dopo quest’età, fa sesso meno di 4 volte al mese. Addirittura 1 persona su 10, fra gli intervistati, ammette di essere in astinenza da almeno 6 mesi”.
Tra le cause, secondo l’analisi, potrebbero esserci stress, difficoltà economiche, cattivi stili di vita o la dilagante fruibilità della pornografia online.
Allarmanti anche i dati sull’appagamento delle donne: il 73% sostiene di non raggiungere sempre il piacere; addirittura il 20% lo raggiunge meno della metà delle volte. Spesso la causa riguarda le performance maschili: l’uomo arriva al traguardo troppo velocemente oppure non riesce a mantenere l’erezione durante l’intero rapporto, problema evidente già a partire dai 35 anni.
Per quanto riguarda le cause che possono minare la soddisfazione della coppia, quello che influisce maggiormente in modo negativo è il calo del desiderio da parte di uno dei due partner: lo pensano sia gli uomini (74%) che le donne (76%). La mancanza o la diminuzione del desiderio è giudicato un problema serio soprattutto dagli over 54 anni (83%) oppure da quegli uomini che sono impegnati in una relazione da più di 20 anni (79%). Quando accade qualche problema o defaillance, un uomo su quattro non ne parla con la propria compagna. Peggio ancora sul versante femminile, poiché una donna su tre non parla al suo uomo dei problemi che riscontra durante il rapporto, con conseguenze importanti sul benessere intimo della coppia.
E quali sono invece i tabù che nascono sotto le lenzuola? La cosa più imbarazzante per gli italiani è usare o far usare farmaci per potenziare la prestazione, in mancanza di patologie specifiche. Lo pensa il 63% degli italiani. Solo il 10% delle coppie userebbe infatti queste pillole con una certa frequenza. Il dato più allarmante è invece quello indicante l’alta percentuale, circa il 40%, di uomini che pur avendo avuto problemi durante un rapporto sessuale, non si sono documentati per capirne le cause. Peggio ancora le donne, ancora più disinteressate: il 50% di loro non ha cercato informazioni.
Per gli interessati invece a trovare soluzioni per propri problemi sessuali, il principale strumento di ricerca rimane internet: lo usa il 69% degli intervistati. Sono pochi coloro i quali si rivolgono al proprio medico di base oppure ad uno specialista. La mancanza poi di una ‘guida’che accompagni l’uomo nel corso della sua vita intima (così come invece avviene per le donne con la figura del ginecologo) può generare carenze di informazioni, o peggio informazioni distorte. Basti pensare che un uomo su quattro non sa cosa sia l’andropausa, ovvero il fisiologico, sia pur lento ma progressivo, abbassamento del livello di testosterone nel corso o nel decorso della vita maschile.
Un dato almeno ci conforta: il rapporto per noi è sinonimo di amore. L’85% degli italiani pensa infatti che il migliore sia quello fatto per amore; lo pensa addirittura il 91% delle donne, che confermano il loro animo più romantico, mentre il 95% del campione ha attualmente una relazione affettiva stabile.
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