Intesa raggiunta sul nuovo pacchetto di aiuti alla Grecia. L’Eurogruppo ha accettato di ridurre il debito di Atene, ma a partire dal 2018, come aveva chiesto la Germania.
Le trattative a Bruxelles, proseguite per tutta la notte, sono durate quasi 12 ore. Più delle pressioni del premier Alexis Tsipras hanno potuto i richiami del Fondo monetario internazionale, che, per essere coinvolto nel programma di assistenza alla Grecia, pretendeva un impegno serio dalle istituzioni europee sulla ristrutturazione del debito.
Di fronte alle resistenze degli Stati UE, con la Germania in prima linea, Washington minacciava di far saltare il banco, e quindi per trovare un punto d’incontro si è dovuto cercare un compromesso al ribasso. “Abbiamo fatto un grande sforzo”, ha ammesso alla fine il presidente dell’Eurogruppo, l’olandese Jeroen Dijsselbloem.
Alla fine, il FMI ha rinunciato alla moratoria fino al 2040 sui pagamenti da parte di Atene, mentre la Germania ha accettato di ristrutturare il debito greco prima della fine del programma di aiuti. Ma Berlino ha ottenuto che l’alleggerimento scatti solo dal 2018, dopo le elezioni legislative tedesche.
Tsipras può dire agli elettori di essere riuscito a mettere sul tavolo di Bruxelles la questione della ristrutturazione del debito, che vale il 180% del PIL del suo Stato. Ma gli sconti saranno vincolati a nuove riforme, e non è detto che la piazza greca sia disposta ad accettarle di buon grado: già nelle scorse settimane il Paese è stato paralizzato dagli scioperi.
Alla fine dell’incontro, Dijsselbloem ha annunciato il via libera alla seconda tranche di aiuti: 10,3 miliardi di euro, da sborsare a rate. La prima, del valore di sette miliardi e mezzo, arriverà a metà giugno. Servirà a ripagare la BCE, a luglio, e a coprire gli arretrati accumulati da ottobre scorso, cioè dall’ultimo trasferimento di fondi comunitari ad Atene.
Poi il presidente dell’Eurogruppo ha spiegato la seconda parte dell’accordo, quella sulla ristrutturazione del debito. Sarà limitato ai rischi dei tassi d’interesse, con misure messe a punto dal Fondo salva-Stati “con la massima priorità”. Saranno “immesse progressivamente”, ma le prime scatteranno subito, non appena sarà completa la prima revisione del programma, cioè fra una manciata di giorni.
“Sono felice di annunciare che con questo accordo il FMI potrà raccomandare al suo board di partecipare al programma greco entro fine anno”, ha detto Dijsselbloem. Si dice d’accordo Paul Thomson, il rappresentante del Fondo a Bruxelles: “Questo pacchetto mette il consolidamento greco su basi solide”. Soddisfatto anche il Commissario UE agli Affari economici, Pierre Moscovici: “Abbiamo voltato pagina insieme in questa lunga storia del programma greco, c’è voluto un lavoro intenso, non era facile”.
F.M.R.
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