Dopo i gravissimi fatti di Parigi, anche l’Italia ha innalzato i livelli di sicurezza e per il prossimo Giubileo – che inizierà, ricordiamo, con la festa dell’Immacolata, l’8 dicembre – ha stanziato oltre 24mila persone in divisa, per presidiare Roma e provincia. A dare i numeri il ministro dell’Interno Angelino Alfano, intervenuto a “Radio anch’io”, su Rai 1.
“Abbiamo deciso nell’ambito del Comitato Nazionale Ordine e Sicurezza Pubblica di anticipare l’utilizzazione a Roma di ulteriori 1.000 uomini delle forze armate. E adesso si stanno avviando le operazione di dispiegamento immediato dei primi 700 militari, ai quali nei prossimi giorni si aggiungeranno le altre unità già a disposizione del Prefetto: un contingente di poco meno di 1.300 militari nell’ambito dell’operazione ‘Strade sicure'”, ha spiegato Alfano precisando che la presenza dei soldati a Roma non significa militarizzazione ma “serve a rendere un servizio presso i presidi fissi. Non vedremo quindi girare camionette per Roma”.
Si tratta di un piano sicurezza significativo, come ha sottolineato il ministro dell’Interno, ma ciò non vuol dire che il rischio zero sia allontanato. La vigilanza rafforzata riguarderà nei prossimi mesi “siti francesi, gli obiettivi vaticani, i centri di aggregazione turistica, 12 aeree del centro storico di maggiore frequentazione e le aree dedicate alla movida: un piano assolutamente significativo”. Poi Alfano è tornato a ribadire che “nella nostra società moderna il rischio zero non esiste”. Il sistema della prevenzione, come quello messo in piedi dal Viminale proprio in vista dell’Anno Santo straordinario della Misericordia, “serve ad evitare il verificarsi di un evento, ma non serve ad azzerare il coefficente di rischio, non serve a portarlo a livello zero”.
Sulle condizioni che favoriscono il diffondersi del terrorismo e del fanatismo religioso nelle società occidentali e in Francia in particolare, il segretario di Ncd difende le politiche che riguardano l’immigrazione in Italia, sottolineando che “non ha sbagliato le politiche dei decenni passati e quindi non abbiamo le periferie francesi piene di immigrati che spesso non sono integrati”. “Ora – ha aggiunto Alfano in risposta ad una domanda sulla necessità di cambiare la Costituzione sui poteri straordinari del presidente in caso di minaccia allo Stato, auspicata ieri dal presidente francese Hollande – applichiamo le stesse misure di prevenzione personale che avevamo per i mafiosi, consideriamo reato il fatto stesso di andare a combattere all’estero, abbiamo fatto decine di espulsioni, abbiamo avuto risultati importanti sulle prevenzione”.
Infine, in riferimento alle polemiche, soprattutto della Lega Nord, sulla presunta riduzione degli stanziamenti per le Forze dell’Ordine, prevista dalla legge di Stabilità, il ministro dell’Interno assicura che “sui numeri per la sicurezza anche il 2016 sarà positivo” come gli anni finanziari che lo hanno preceduto: 2013, 2014, 2015. L’equivoco per Alfano nasce dal fatto che “le risorse sono state allocate in fondi differenti”.
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