Su Tripadvisor lo segnalano con quasi cinque stelle piene e 1.376 recensioni dalle quali si evince l’eccellenza della sua cucina. Ma intenditori in fatto di cibo non sono soltanto gli italiani, se è vero che l‘Osteria Francescana di Massimo Bottura a Modena è stata incoronata come migliore ristorante, in vetta ai primi cinquanta selezionati nel mondo.
Proprio così: grazie al giudizio più che positivo di circa 1000 esperti gastronomici di varia provenienza, al tranquillo ristorante nel cuore della città che fu capitale del ducato d’Este, che propone nel suo locale dall’aria intima con arredi minimal-chic, piatti emiliani rivisitati dallo chef Bottura, è stato assegnato il primo posto, The World’s 50 Best Restaurants. L’annuncio ieri sera al Cipriani Wall Street di New York.
E’ la prima volta che il Tricolore sventola su una tavola italiana: per due anni infatti, il ristorante del 53enne Massimo Bottura, chef e proprietario, non è riuscito a superare il secondo posto in classifica. Quest’anno, invece, l’exploit che premia la creatività, l’abilità e la passione del tristellato (Michelin) Bottura che, partendo dai piatti tradizionali, in un Paese in cui la cultura del cibo è profondamente – e per fortuna – conservatrice, ha sapientemente lavorato reinventando, sovvertendo, migliorando ma soprattutto personalizzando. Tanto da guadagnarsi, come abbiamo visto, consensi a livello mondiale.
«Il mio cuore esplode di emozione, per me tutto questo è incredibile. Un segno che la cucina italiana ha rotto con la nostalgia del passato e che ora guarda con chiarezza al suo futuro» ha detto lo chef emiliano. Il suo primo posto premia il lavoro e la crescita costante di un ristorante che, come deve essere nella cucina contemporanea, ha deciso di evolversi moderatamente, passo dopo passo, nelle due decadi, festeggiate nel 2015, di attività.
Ecco cosa devono aspettarsi i prossimi clienti di questo locale fortemente caratterizzato da arte e musica (jazz in particolare): oltre all’opzione a la carte vi sono due menu degustazione. Di questi, Sensations è la progressiva stagione, fiore all’occhiello in continua evoluzione; Tradizione in evoluzione è una sorta di greatest hits, che celebra la regione Emilia-Romagna, di cui Modena è capoluogo di provincia. Alcuni punti salienti: le famose cinque stagionature di Parmigiano Reggiano esplorano e sublimano il formaggio pregiato della regione tramite la temperatura, la consistenza e, naturalmente, il gusto.
Un’ultima annotazione sullo chef che col suo primo posto ha spodestato l’ex primo classificato, l’El Celler de Can Roca di Girona in Spagna, stavolta al secondo posto, mentre al terzo è l’Eleven Madison Park di New York negli Stati Uniti, al quarto e al quinto posto ci sono rispettivamente il Central di Lima in Perù e il Noma di Copenhagen in Danimarca. L’effervescente Massimo Bottura ha fondato “Food for Soul”, associazione culturale no-profit. L’idea di Food for Soul è nata dopo il grande successo del progetto di Bottura “Refettorio Ambrosiano”, una mensa per i cittadini milanesi più disagiati, dove in soli cinque mesi sono state recuperate 15 tonnellate di cibo, altrimenti andate sprecate.
Food for Soul è un’associazione privata, senza scopo di lucro, dedicata a progetti che affrontano il problema dello spreco alimentare con lo scopo di dare dignità ai bisognosi. Lavorando fianco a fianco con istituzioni sociali, Bottura, con la collaborazione di una squadra di altri chef provenienti da tutto il mondo, vuole insegnare a tutti come trasformare il cibo recuperato in pietanze deliziose e salutari.
Ma questo non è tutto. Food for Soul supporta l’apertura di mense che nutriranno l’anima, così come il corpo, attraverso l’istruzione e il coinvolgimento della comunità. Questo progetto si vuole avvalere di diverse collaborazioni per uno scopo sociale ed etico, concentrandosi su Arte, Architettura, Design, Cibo e in generale sulla Cultura.
Food for Soul lavora con volontari come chef, designer, artisti, architetti, produttori, istituzioni pubbliche e private, rifugi per senzatetto e servizi alla famiglia, per indirizzare l’attenzione di tutti verso un serio problema: lo spreco di cibo che vede ancora in Italia 12,3 miliardi di euro di cibo buttati via ogni anno, pari a 42 kg a persona di avanzi non riutilizzati e alimenti scaduti o andati male, per uno spreco procapite di 117 euro l’anno, a fronte di quasi 1 miliardo di euro di alimenti oggi recuperati.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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