In Italia, in lettura, le ragazze superano i ragazzi di 25 punti, mentre in matematica i ragazzi ottengono un punteggio superiore alle ragazze di 16 punti e questa differenza è più del doppio di quella rilevata in media nei Paesi Ocse.
Hanno partecipato alla prova PISA, acronimo di Programme for International Student Assessment, 11.785 studenti quindicenni italiani, divisi in 550 scuole totali. PISA è un’indagine internazionale promossa dall’OCSE, con cadenza triennale. Il primo ciclo dell’indagine si è svolto nel 2000; il 2018 è stato il settimo ciclo. L’Italia partecipa fin dal primo ciclo. Alla rilevazione PISA 2018 hanno partecipato 79 paesi di cui 37 paesi OCSE.
Uno studente su quattro non sa la matematica – Gli studenti italiani hanno ottenuto un punteggio medio nelle prove PISA di matematica in linea con la media dei paesi OCSE (Italia 487 contro OCSE 489). Il nostro punteggio medio è risultato simile a quello di Portogallo, Australia, Federazione Russa, Repubblica Slovacca, Lussemburgo, Spagna, Georgia, Ungheria e Stati Uniti. Dal Rapporto si evidenzia però che uno studente su 4 non raggiunge il livello base di competenza in matematica sia in Italia che nei Paesi Ocse. Sono low performer in matematica il 15% degli studenti del nord Italia e oltre il 30% al sud. Gli studenti del Nord Est d’Italia, con un punteggio di 515, e quelli del Nord Ovest, con 514, ottengono risultati migliori in literacy matematica (è l’insieme di competenze e le conoscenze matematiche) rispetto agli studenti del Centro (494), del Sud (458) e del Sud Isole (445). Gli studenti liceali (522 punti) ottengono risultati superiori a quelli degli studenti degli Istituti tecnici (482), degli Istituti professionali (405) e della Formazione professionale (423).
Anche in Scienze 1 su 4 non sufficiente – Uno studente su 4 in Italia non raggiunge il livello base di competenze scientifiche, nei Paesi Ocse è di 1 su 5. I trend dei risultati in scienze nei paesi OCSE indicano una parabola negativa: al lento miglioramento osservato fino al 2012 ha fatto seguito un calo nel periodo 2012-18, e nel 2018 la performance media dei paesi OCSE è tornata al valore rilevato nel 2006. L’andamento dei risultati in scienze per l’Italia è in linea con il dato internazionale: la media dei risultati in scienze nel 2018 è significativamente inferiore a quella osservata nel periodo 2009-15, tornando al livello osservato nel 2006. Sono ‘low performer’ in scienze il 15-20% di studenti del nord Italia e oltre il 35% di quelli del sud. Nei Paesi Ocse le ragazze hanno ottenuto risultati leggermente superiori a quelli dei ragazzi, pari a 2 punti in più; in Italia non ci sono differenze di genere rispetto al punteggio medio anche se tra gli studenti più bravi i maschi superano le femmine di 11 punti.
Per quanto riguarda le altre materie, la situazione italiana, monitorata nel luglio scorso attraverso i risultati delle prove nazionali Invalsi, ha evidenziato ben altre lacune per i nostri studenti: il 35% in terza media non capisce un testo d’Italiano. E al Sud 8 su 10 sono in ritardo sull’Inglese ma anche con matematica e italiano. Leggeri miglioramenti per Matematica e Lingue alla secondaria di primo grado.
I risultati delle prove Invalsi nazionali, che quest’anno contemplano anche l’analisi di qualità e attitudini dei nostri studenti di quinta superiore, mostrano un livello critico di apprendimento di bambini (seconda e quinta elementare), adolescenti (terza media) e ragazzi (seconda superiore e, appunto, quinta). Si avverte un leggero miglioramento, rispetto al 2018, per gli studenti della scuola superiore di primo grado, soprattutto in Matematica e Inglese, ma le larghe zone d’ombra faticano ad essere illuminate. L’istruzione al Sud resta un’emergenza. Così come, soprattutto nel Meridione d’Italia, l’idea di una scuola equa.
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