Monitoraggio dei conti correnti delle imprese appaltatrici e subappaltatrici coinvolte nella realizzazione di opere infrastrutturali strategiche e insediamenti produttivi: questo quanto contenuto all’interno del Titolo III, “Misure urgenti per l’incentivazione della trasparenza e correttezza delle procedure nei lavori pubblici”, del decreto legge 90, pubblicato in data 15 luglio 2014 sulla Gazzetta Ufficiale, sulla semplificazione e la trasparenza amministrativa e l’efficienza degli uffici giudiziari. In pratica, in base a quanto disposto, diventa obbligatorio il monitoraggio finanziario dei flussi connessi alle grandi opere.
Si tratta di un sistema sviluppato dal Consorzio Cbi, in sinergia con Abi e Ministero dell’Interno che ha per fine quello di prevenire e contrastare le infiltrazioni di capitali illeciti nei procedimenti di aggiudicazione e realizzazione degli interventi di pubblico interesse.
Il progetto nasce nel 2009, l’input arriva dal Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica, l’obiettivo quello di dare il via a un maggiore controllo sugli appalti e uno strumento più efficace nella lotta agli illeciti attraverso la tracciabilità dei flussi finanziari. Da allora, si è svolta una fase di sperimentazione che ha coinvolto 175 aziende e permesso di monitorare oltre 6.500 operazioni per circa 1,2 milioni di euro, in particolare i conti correnti delle imprese impegnate nella realizzazione di opere come la linea C della Metropolitana di Roma, la Variante di Cannitello e il Progetto per la tutela e la valorizzazione dell’area
archeologica cittadina di Pompei. Da maggio, a questo elenco si sono aggiunti anche i lavori di realizzazione della metropolitana M4 di Milano.
Un decreto che secondo Giovanni Sabatini, direttore generale dell’Abi e presidente del Consorzio Cbi, permetterà di assicurare il controllo completo “di rilevanti investimenti pubblici” in quanto “rende obbligatorio, per tutti i pagamenti connessi alla realizzazione di grandi opere, l’utilizzo di conti correnti dedicati e bonifici online conformi agli standard europei Sepa, che riportano un apposito codice in grado di identificare l’opera a cui il pagamento si riferisce”.
Un sistema di tracciamento univoco, dunque, con il quale si avranno a disposizione immediatamente “tutte le informazioni utili sulle singole transazioni per poter immediatamente rilevare e segnalare alle Agenzie Investigative le eventuali anomalie nei flussi finanziari”.
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