Le auto blu sembrano vicine a compiere il loro ultimo giro. In arrivo nuove norme che ne limitano l’utilizzo da parte dei politici e ne dichiarano l’abuso come reato penale, con pene da sei mesi a tre anni di reclusione per chi sgarra. Questi alcuni dei punti della proposta di legge targata M5S e presentata dal deputato e vicepresidente della Commissione Bilancio alla Camera, Giorgio Sorial, a luglio 2015 e che già la prossima settimana potrebbe essere discussa alla Camera.
Il parco delle vetture di servizio si è già ristretto di molto negli ultimi anni. Lo scorso anno, il numero totale era passato da 66.619 a 23.203, mentre nelle amministrazioni centrali le autovetture in uso da 567 del 2014 erano diventate 274. Al momento le auto blu nei ministeri sono 224 e 14 sono ad uso esclusivo della Presidenza del Consiglio. A febbraio il ministero della Difesa aveva messo all’asta 33 delle sue “vetture di servizio”, mentre a marzo del 2015 il Governo ne aveva messe in vendita su Ebay circa 150.
Dati i progressi fatti con “la legge di Stabilità del 2013 e il dpcm del governo Renzi del 2014″, secondo Enzo Lattuca, relatore della proposta tutt’ora al vaglio della Commissione affari costituzionali di Montecitorio, non c’è bisogno di grandi tagli con il passato, basta continuare l’opera già iniziata, facendo un po’ di “manutenzione”.
Vanno visti in quest’ottica gli emendanti dem Fiano-Sanna-Gasparini-Naccarato alla proposta dei 5 Stelle, che prevedono la proroga fino al 31 dicembre 2017 del divieto di acquisto e leasing di nuove auto e che stabiliscono pene più severe per il reato di peculato d’uso: da sei mesi a tre anni di reclusione per chi, ad esempio, usa l’auto blu per fare il tragitto casa-lavoro. Multe fino a 10mila euro, invece, per chi supera i limiti di acquisto o chi non fornisce i dati in tempi utili al Ministero della Pubblica amministrazione.
“In particolare, è importante che siano approvati quelli (emendamenti, ndr) che prevedono sanzioni severe per le amministrazioni che non forniscono i dati – afferma il presidente della commissione Affari costituzionali, Andrea Mazziotti– visto che molte amministrazioni non hanno risposto al censimento appena concluso”. All’appello hanno aderito solo 20 Comuni capoluogo su 119 e risulta assente il conteggio delle auto di servizio delle Asl.
M5S: “Lo Stato spende 400 milioni di euro per un anacronistico status symbol”. In realtà, i grillini mirano da sempre a eliminare del tutto le “macchine di servizio” poiché, se il M5S è, come dicono alcuni, il partito del popolo che si oppone alle politiche di Palazzo, le auto blu rappresentano forse il simbolo di quella lotta contro i privilegi e i retaggi, così detti, di un ancien régime fortemente attaccato alle poltrone (oltre che ai sedili delle automobili).
I tre emendamenti che non vanno giù al M5S. Per il momento quindi, passi pure una legge che riduce lo sperpero, ma davvero questa volta, senza fare sconti, fungendo in qualche modo da apri pista verso una svolta più grande. In primo luogo, relativamente alla limitazione all’acquisto solo per le auto di proprietà (tralasciando quelle prese a noleggio); poi, dove si dice che i soldi “risparmiati” dai vari ministeri andranno al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese senza specificare per cosa verranno effettivamente spesi; in ultimo, ammettere Consob, Ivass e Bankitalia nell’elenco delle amministrazioni ammesse all’utilizzo non esclusivo delle vetture di servizio. Questi emendamenti, secondo Sorial “rischiano di snaturare l’intera legge”.
Insomma, va bene andare piano, ma i grillini non sembrano voler tollerare nessun passo indietro su quello che è il loro obiettivo finale: la rottamazione definitiva delle auto blu.
Laurea magistrale in Storia contemporanea presso L'Università degli studi Roma tre. Master di primo livello I mestieri dell’Editoria, istituito da “Laboratorio Gutenberg” di Roma con il patrocinio del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale presso “Università Sapienza di Roma”. Dopo la laurea ho svolto uno stage presso Radio Vaticana, dove ho potuto sperimentare gli infiniti linguaggi della comunicazione.
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