“Da un’idea di… Autore come Lavoratore. Il sistema televisivo italiano, gli autori e i nuovi linguaggi della scrittura”: è questo il titolo del convegno svoltosi giovedì 5 marzo al centro congressi della Sapienza e promosso dalla Federazione Unitaria Italiana Scrittori, Istituto giuridico dello Spettacolo e della informazione, Link University e Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza di Roma.
Iniziativa di notevole attualità per una televisione che cambia: da un lato l’urgenza di ripensare l’intero sistema audiovisivo italiano dopo l’annunciata Riforma Rai; dall’altro la questione dei diritti d’autore ossia degli onori e oneri dell’artista come lavoratore. Molteplici le conseguenze sui palinsesti, sui contenuti, sui format proposti oltre che su chi la televisione come noi la guarda.
“Non servono fondi pubblici ma una vera e propria politica industriale” ammonisce Enrico Caria, cosa che si realizza secondo Manlio Mallia, ex vice direttore generale SIAE, sulla collaborazione tra istituzioni, società di gestione collettiva e associazioni sindacali. Una partnership potenzialmente prolifica ma a condizione che tutti i soggetti si adeguino al contesto multimediale, in linea con i cambiamenti avvenuti già a livello internazionale in paesi come Francia e Inghilterra.
Dal convegno emerge che il futuro è nell’“economia della conoscenza” e nell’Autore come motore della catena di produzione audiovisiva. Non solo, come afferma Luigi Angeletti, sindacalista e Consigliere Nazionale dell’Economia e del Lavoro, la cultura genera ricchezza. Tale legame è troppo spesso sottovaluto dal sistema politico nonostante sia evidente: dal momento che l’Autore produce una storia, sta producendo un bene, un servizio. Tale bene ne genera altri, sviluppa un circolo virtuoso la cui conseguenza è la creazione di posti di lavoro.
Di più. Dal punto di vista creativo ritornano ad essere centrali i contenuti come sottolinea Axel Fiacco, autore del libro “Fare televisione. I format”, secondo il quale, sebbene la tv “esca sempre più dallo schermo” e s’incontri con internet, smartphone e app, la base di un programma di successo non è l’estensione tecnologica.
Alcune proposte pratiche sono infine contenute nel documento “Linee guida per la riforma della Rai”, prossimamente disponibile sul sito della F.U.I.S (Federazione Unitaria Italiana Scrittori).
Priscilla Muro
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