Oggi pomeriggio, alle 18 italiane (ma, soprattutto, alle 13 locali), l’Italia di Prandelli scende in campo contro la (o il? Il dibattito, a distanza di otto giorni dall’inizio del Mondiale, prosegue…) Costa Rica, protagonista di uno dei risultati più sorprendenti di questo avvio di Coppa del Mondo: il 3-1 all’Uruguay.
Luis Suarez in gol contro gli inglesi
In palio una gran fetta di qualificazione agli ottavi. In caso di vittoria, pur non avendone la matematica certezza, il passaggio alla fase ad eliminazione diretta con il biglietto di 1° della classe in tasca sarebbe, comunque, molto più di un’ipotesi. L’uso del condizionale è effetto del risultato di ieri sera quando un Uruguay, reduce da una prestazione imbarazzante contro i centroamericani, ha superato per 2-1 un’Inghilterra che, invece, contro di noi, aveva ben giocato e anche un pò stupito per l’insolita agilità davanti. Ma il rientro del “pistolero” Luìs Suarez ha cambiato totalmente le carte in tavola: doppietta per il cannoniere dell’ultima Premier (ancora sotto i ferri solo 28 giorni prima…), vittoria nel duello a distanza con Rooney (primo gol mondiale per lui, ma non è bastato) e con il suo capitano in maglia “reds”, Steven Gerrard (decisivo il suo sciagurato tocco di testa che ha rimesso in gioco l’uruguagio nell’azione del 2-1). Celeste, forte anche di un Cavani molto attivo e generoso nell’assistere il compagno (vedere la “pennellata” per l’inzuccata dell’1-0), più viva che mai e ancora in corsa addirittura per un 1° posto che sembrava fantascienza solo 24 ore fa. Solo la matematica, invece, tiene accesa la fiammella della speranza per gli uomini di Roy Hodgson.
Ultima rifinitura perima della Costa Rica
Tornando alla stretta attualità e alle vicende di casa nostra, Prandelli confermerà il 4-1-4-1 con cui aveva inferto la prima stilettata all’orgoglio albionico. Diversi, però, saranno gli interpreti. Soprattutto in difesa. Il povero Paletta, subissato da critiche piovutegli addosso da ogni dove, si accomoderà in panchina. Al suo posto Chiellini che tornerà al proprio ruolo naturale di difensore centrale. Al suo fianco, uno tra Barzagli e Bonucci. Deciderà solo all’ultimo il nostro Ct, dopo aver consultato staff medico e lo stesso giocatore. La tendinopatia si fa sempre sentire e, si fosse giocato anche solo ieri, Barzagli sarebbe stato costretto al sicuro forfait. Oggi, si è più possibilisti. In ballottaggio con lui c’è il suo compagno di squadra, Leonardo Bonucci, che Prandelli ha sempre considerato poco adatto ad una difesa a 4 (alla Juve di Conte, Chiellini, Barzagli e Bonucci giocano a 3, ndr). Sulle fasce, invece, esordirà Abate a destra (al posto di Chiellini) con il positivissimo Darmian che andrà ad occupare la corsia mancina. Altra riserva che verrà sciolta solo poche ore prima del fischio d’inizio vede protagonisti Sirigu, tra i migliori in campo contro l’Inghilterra, e un recuperato Buffon. Ristabilito il portierone juventino le gerarchie dovrebbero parlar chiaro: il titolare è lui. Ma, dovesse esserci anche solo un minimo rischio di ricadute, non si comprende perchè rischiare un intero torneo per una partita che, comunque vada, ancora non deciderà nulla. Per di più, il portiere del Psg è ormai una certezza assoluta e può consentire al buon Gigi di rimettersi a posto con tutta calma.
A centrocampo, l’unica novità annunciata, dopo qualche piccolo dubbio circa l’impiego di Marchisio parso affaticato, sarà Thiago Motta al posto di un Verratti, completamente stremato dopo l’esordio di Manaus. Stavolta niente doppio play, quindi.
In avanti, confermatissimo Balotelli con Immobile che partirà ancora dalla panchina.
Proprio SuperMario è stato il protagonista assoluto di queste ultime ore di vigilia: dapprima con dichiarazioni molto mature dal tenore “Non dev’essere il Mondiale di Mario, dev’esserlo dell’Italia. Non mi interessa esser accostato alle grandi star di questo torneo. E’ sempre la squadra che vince“. E, anche di fronte, alle sempre più insistenti voci su un suo futuro lontano da Milano (si parla soprattutto di un forte interessamento dell’Arsenal, ndr), il giocatore taglia corto: “Sono concentrato solo ciò che sto facendo qui in Brasile: quello che succederà dopo lo vedremo, non ne so nulla“. Salvo , poi, concedere, sia pure in modo molto contenuto, qualcosa alla guasconeria: “Se battiamo la Costa Rica, voglio un bacio, ovviamente sulla guancia, dalla Regina d’Inghilterra“, il suo ultimo tweet. Chiaro il riferimento al tifo che, per ragioni di classifica, gli inglesi dovranno fare necessariamente per noi. Però, di fronte a battute così innocenti viene quasi nostalgia delle “balotellate”…
Quanto alle condizioni proibitive che gli azzurri troveranno all’Arena Pernambuco di Recife, Prandelli, che ieri ha volutamente fatto allenare i suoi in orario-partita, ha dichiarato: “La temperatura a quell’ora era di circa 29° con umidità attorno al 56%. Poi, sono andate via le nuvole e in 20 minuti scarsi le condizioni erano mutate drasticamente: quasi 40° e umidità oltre il 75%“. In queste condizioni, “sarebbe logico un time out“, la considerazione del nostro Ct. Ma l’organizzazione, al momento, sembra pensarla diversamente…
Una situazione ambientale che, ovviamente, costituirà uno dei maggiori alleati della compagine centroamericana molto più avvezza di noi a questi climi. Questo, però, non dovrà essere un alibi per gli azzurri: “Noi comunque siamo pronti, non abbiamo scuse: il caldo non ci può fare paura, l’unica preoccupazione e’ l’avversario. Ma per forza di cose dobbiamo cercare un’altra vittoria”, la chiosa di Prandelli.
Quanto alla Costa Rica, fiumi d’inchiostro sono già stati spesi sulle qualità dell’attaccante, il quasi 22enne (li festeggerà il 26 giugno, ndr) Joel Campbell, che sabato scorso ha messo in croce l’intera retroguardia uruguaiana. La giovane punta, un grande talento supportato da una notevole esuberanza atletica e non solo (è tra i più “caciaroni” tra i suoi connazionali), di proprietà dell’Arsenal ma prestato all’Olympiakos e che Wenger riprenderà con se al termine del Mondiale, è solo uno dei giocatori più in vista della squadra allenata da Pinto. Ma non certo l’unico avversario da tener d’occhio. E’ la velocità complessiva della Costa Rica a destare il dovuto allarme. Ruiz e Bolanos sulle fasce, sono, infatti, due frecce e, a loro sostegno, c’è sempre Gamboa, esterno destro che, secondo i dati rilevati dalla telemetria, è il giocatiore più sprint dell’intera rassegna, dietro al solo Robben. Il 5-4-1 iniziale, proprio in virtù del gran lavoro a centrocampo dei due esterni, potrebbe, alla bisogna, ridisegnarsi in un più aggressivo 5-2-3. E noi speriamo, ovviamente, di costringerli al cambio in corsa.
Da non sottovalutare, in un Mondiale che sin qui si è caratterizato per i molti gol, parecchi dei quali figli di “papere” colossali degli estremi difensori, anche il loro portiere: Navas, 27 anni, gran protagonista con l’Uruguay. Gioca in Spagna, nel Levante, dove è considerato tra i migliori della Liga nel ruolo.
La Costa Rica. Un paese giovane, ma già tanta storia da raccontare. Una storia di “Pura vida”, come amano dire di sè i costaricani (o castaricensi, anche qui il dibattito ferve…). Secondo due recenti studi internazionali, infatti, il paese centroamericano è lo Stato più felice al mondo. Dal 1949, anno in cui è finita la guerra civile, la Costa Rica ha abolito l’esercito destinando le spese militari ad altri settori pubblici per cercare di colmare le differenze di benessere tra la popolazione, che esistono e resistono. Nella capitale, San Josè, hanno sede la Corte interamericana dei diritti umani e l’Università per la pace delle Nazioni Unite. L’ex presidente Oscar Arias Sanchez ha ricevuto il Nobel per la Pace nel 1987 per il suo impegno nel tentativo di mediare le agitazioni politiche nel Centroamerica. E potremmo continuare a lungo: la Costa Rica è stato, infatti, il primo Stato ad aver riconosciuto il Kosovo e ha poi fatto lo stesso lo stesso con Palestina e Sahara occidentale.
Joel Campbell festeggia così il gol all’Uruguay
Qualche curiosità statistica: l’unico precedente tra Italia e Costa Rica è datato 11 giugno 1994, un’amichevole pre-Mondiale vinta 1-0 dagli azzurri a New Haven (Stati Uniti), con rete di Beppe Signori al 65′. L’Italia conta 7 precedenti contro selezioni centroamericane, o comunque appartenenti alla Confederazione Concacaf, ai Mondiali: in bilancio 4 vittorie azzurre e 3 pareggi. In queste 7 gare azzurri sempre in rete, per un totale di 18 marcature.
Sarà una partita da non sottovalutare, soprattutto per le condizioni torride in cui si giocherà, ma, sarebbe ipocrita negarlo, la differenzea tra le due squadre c’è ed è netta. A noi farla valere.
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