“La banda ultralarga è un obiettivo strategico” ma “non tocca al Governo fare piani industriali”. L’impegno di Renzi, quello di portare “il futuro presto e ovunque”, viene riaffermato oggi su twitter dallo stesso capo del governo, che torna sul progetto di potenziamento della rete infrastrutturale per la trasmissione dati in Italia. Tra le idee dell’esecutivo, infatti, c’è la ristrutturazione di un settore centrale per lo sviluppo del Paese. Possibilmente, mantenendo il controllo delle infrastrutture di rete, così come starebbe avvenendo con le torri di trasmissione del segnale televisivo.
Il piano di intervento allo studio di Palazzo Chigi avrebbe un impatto economico da 6,5 miliardi di euro in cinque anni per la realizzazione di reti in fibra ottica e, sempre stando alle valutazioni fatte, l’Enel sarebbe in pole position per avere la gestione di questa infrastruttura.
La scelta dell’azienda guidata da Starace risponderebbe al requisito della natura pubblica del gestore, ma consentirebbe anche la messa in opera di moderne smart grid – reti di connessione dati attraverso le linee elettriche – che potrebbero, peraltro, anche abbassare i costi.
L’ipotesi di un ingresso nel settore Tlc di Enel si vocifera sin dal 2010, anzi: in maniera ancor più esplicita, l’allora direttore della divisione Infrastrutture e reti di Enel, Livio Gallo, affermava che “Le tecnologie informatiche e di comunicazione consentono risparmi energetici dell’ordine del 10-15%”. Il riferimento era a un recente studio della Commissione Ue. Già 5 anni fa, l’auspicio è che si arrivasse a “una stretta collaborazione tra settori industriali, ma soprattutto un chiaro quadro regolatorio che favorisca gli investimenti” alla luce dei progetti di smart grids realizzate fino a quel momento.
Malgrado l’occhiolino strizzato dall’azienda al mercato delle telecomunicazioni un lustro fa, oggi Enel non avrebbe interesse a entrare in questo business, almeno stando a quanto riportato da Reuters che ha citato una fonte governativa anonima. Focus del lavoro sarebbe quello di avviare la realizzazione di una rete in fibra che verrà poi utilizzata dalle compagnie telefoniche. Quello che è certo è che l’azienda ha in programma la sostituzione dei contatori con dei nuovi che permetteranno la diffusione “dell’internet delle cose”, ovvero domotica e automazione, un progetto che si realizzerebbe nella sua interezza in 8 anni. Stando alla fonte governativa “Enel sta studiando la possibilità di fare una rete in fibra che non verrà utilizzata per le comunicazioni, ma servirà per questi servizi. Potrà però anche essere messa a disposizione di operatori della telefonia con regole decise dall’Agcom”. In questo senso, gli incentivi della banda larga del governo diventano cruciali per il compimento di questo progetto.
A riaffermare, in ogni caso, l’intenzione dell’azienda di non entrare nel mercato Tlc consumer – ovviamente entrando tra i player nel mercato delle infrastrutture dati – è il presidente Patrizia Greco, che oggi ha ribadito che “l’energia è il nostro mestiere e questo faremo. Certo è chiaro che le infrastrutture devono evolvere anche nel mondo dell’energia”.
“Noi facciamo il nostro mestiere – ha aggiunto Grieco – lo facciamo oggi e lo faremo domani” ma è evidente che “a prescindere da Enel la banda larga sia un obiettivo strategico per questo Paese”.
In ogni caso, la dead line per comprendere cosa accadrà nel mercato rimane il 20 di giugno quando si avranno i risultati della nuova consultazione avviata dal Patrizia Greco per aggiornare la mappa della disponibilità di servizi a banda larga e ultra larga sul territorio e per avere chiari i piani di copertura attuali e quelli previsti per i prossimi tre anni da parte degli operatori nelle quasi 95mila aree nelle quali è stato suddiviso il Paese.
Intanto a pagare lo scotto di quelle che attualmente sono valutazioni – e indiscrezioni stampa – è Telecom. Il titolo dell’azienda, che non ha mai fatto troppo mistero delle resistenze fatte all’ipotesi di un confronto con altre società, come Metroweb, a controllo pubblico, vista la presenza di Cdp, attualmente fa segnare nel listino di piazza affari un -2,26%.
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