Dopo 24 anni di guida da parte della sinistra, da oggi la regione Basilicata viene affidata alle cure dell’uomo sostenuto da Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, Vito Bardi. Il neo governatore ha vinto nettamente le elezioni regionali staccando di nove punti il suo avversato di centrosinistra, Carlo Trerotola, e di oltre 20 Antonio Mattia, rappresentate del Movimento cinque stelle che, comunque, si conferma primo partito.
Ex generale della guardia di finanza, nato a Potenza nel 1951, Bardi ha conseguito quattro lauree: Economia e Commercio, Giurisprudenza, Scienze internazionali e Diplomatiche, Scienze della sicurezza Economica e Finanziaria. Nel corso della sua lunga carriera è stato insignito di numerose onorificenze (tra cui il titolo di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana). Appassionato di calcio, è tifoso del Napoli, Bardi da 35 anni è sposato con Gisella, dalla quale ha avuto due figli: Andrea e Luca. A proposito della sua candidatura ha detto: “Quando mi è stato chiesto di ridare alla mia terra quello che mi ha dato in termini di crescita e formazione, candidandomi a presidente della Regione, ho risposto nell’unico modo che potessi: presente”. Infatti #Presente è uno degli slogan scelti per la sua campagna elettorale. E le sue prime parole dopo il voto richiamano questo claim: “I lucani hanno risposto presente”.
A spoglio ultimato e l’attestazione del Viminale di un netto aumento dell’affluenza ai seggi, ieri, di 6 punti (53,58), rispetto alle regionali del novembre 2013 quando si era fermata al 47,6%, il successo di Bardi si attesta intorno al 42%, contro il 33,2% del candidato di centrosinistra Carlo Trerotola e il 20,4% del pentastellato Antonio Mattia.
Al primo posto nell’agenda dell’ex generale GdF c’è il lavoro: appena avuta la certezza della sua vittoria Bardi lo ha confermato assicurando che “i giovani saranno presenti e dovranno avere opportunità in questa terra. La Regione è di tutti e io – ha dichiarato, fra gli applausi dei suoi sostenitori – sarò il presidente di tutti. Trasparenza, meritocrazia e legalità saranno al centro”.
Guardando i risultati elettorali delle politiche 2018, il dato che risalta di più è la contrazione dei consensi del M5S, che aveva dominato il voto il 4 marzo e che oggi più che dimezza i voti ricevuti. Ciò nonostante rimane il partito più votato, “la prima forza politica in Basilicata – commenta Di Maio su Facebook -. Gran parte della stampa parla di ‘voti dimezzati in un anno’ e di ‘crollo’, ma la verità è che abbiamo battuto tutte le liste, anche quelle con gli impresentabili dentro”.
Con la conquista della Basilicata si delinea ancora meglio la virata del Paese: sono ora 10 le regioni a guida centrodestra, contro le 9 nelle mani del centrosinistra. Nel 2018 al centro sinistra erano state ‘sfilate’ Molise, Friuli Venezia Giulia e la provincia di Trento, quest’anno invece Abruzzo e Sardegna. E ora il centrodestra punta al Piemonte.
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