Confermata la data del voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi. Forza Italia accusa il presidente del Senato: “E’ un partigiano”.
Nessun rinvio per il voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi. L’ultima speranza di Forza Italia di congelare la discussione sulla sorte del proprio leader è caduta. La conferenza dei capigruppo al Senato ha deciso di confermare il calendario secondo cui si affronterà prima la legge di stabilità, che arriverà in Aula lunedì pomeriggio, e poi l’applicazione della legge Severino nei confronti di Berlusconi. E’ ufficiale che l’appuntamento decisivo per il Cavaliere è fissato per il prossimo 27 novembre. Nessuno slittamento nemmeno dopo la denuncia di irregolarità del voto da parte della giunta per le immunità. Questione, questa, sollevata dal Pdl dopo il messaggio su Facebook del senatore del Movimento 5 stelle Vito Crimi. Questa mattina nell’aula di Palazzo Madama la questione è stata di nuovo sollevata da Alessandra Mussolini, alla quale ha risposto la capogruppo del M5S Paola Taverna.
Sul punto, il presidente del Senato, Pietro Grasso, non ha fatto passi indietro rispetto alle istanze presentate dal centrodestra, scatenando la protesta dei senatori di Forza Italia. Parla di “innovazione ad personam del regolamento”, il senatore Lucio Galan, che ha aggiunto: “Non accettiamo che la questione sia chiusa in questo modo, ci riserviamo di adottare altri provvedimenti”. Il rischio di qualche sgambetto sulla legge di stabilità non è escluso del tutto. Il governo Letta, grazie al sostegno del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, riuscirebbe ad avere comunque i numeri per approvarla. Ed è proprio ai fuoriusciti dal Pdl che ha rivolto un appello Sandro Bondi, considerato uno dei falchi di Forza Italia. “Se i ministri del nuovo centrodestra credono davvero in ciò che dichiarano, e cioè che il presidente è vittima da vent’anni di una ingiusta e terribile persecuzione giudiziaria che mette a rischio la nostra democrazia – ha affermato Bondi -, ne traggano tutte le conseguenze e si comportino con coerenza, se fossi uno di loro sentirei come minimo il dovere morale di porre in consiglio dei ministri la questione ancora aperta”.
Non ci saranno incertezze o dietrofront all’interno del Partito democratico, che voterà compatto per la decadenza di Berlusconi. A confermarlo è stato il responsabile Giustizia Danilo Leva, che insieme con il capogruppo al Senato Zanda, aveva già assicurato che non ci sarebbe stato alcun rinvio del voto.
“Basta con le tattiche dilatorie e con gli attacchi alle Istituzioni: le procedure sulla decadenza sono state rispettate. L’unico elemento ad personam di cui si può parlare – ha dichiato in risposta ai senatori di Forza Italia – sono i tanti provvedimenti ideati in questi anni per porre Berlusconi al di sopra della legge. Dal Pdl a Fi, si cambia nome ma la sostanza resta sempre la stessa, allergia per le regole dello Stato di diritto. Dietro alla fumosa battaglia sulle regole, peraltro sempre rispettate, rimane la condanna definitiva per frode fiscale di Silvio Berlusconi. Dato che niente e nessuno potrà cancellare o nascondere”.
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