Nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma. Con buona pace di Antoine-Laurent de Lavoisier e della sua prima legge fisica di trasformazione della massa, apprendiamo che da circa un anno circola in Inghilterra un veicolo ecologico, unico nel suo genere, dal design che non può non attirare l’attenzione dei passanti. In maniera del tutto esplicita, sulla fiancata del mezzo sono illustrare le modalità di funzionamento di questa autovettura per il trasporto pubblico: 5 persone sedute su un wc.
“Bio-bus”, questo il suo nome, è una vettura che si alimenta con biometano prodotto da scarti alimentari e rifiuti organici umani: bastano i rifiuti corporei di 5 individui in un anno perché ‘bio-bus’ possa percorrere 300 chilometri di strada, producendo, come è riportato sul quotidiano britannico “The Guardian”, emissioni nocive totalmente inferiori a quelle del moderno motore diesel.
Al momento il veicolo, che è dotato di 40 posti, viene utilizzato come navetta aeroportuale per collegare lo scalo di Bristol sino al centro di Bath, cittadina del Regno Unito che si trova nella regione inglese del sud ovest, nella contea di Somerset, famosa per il suo centro termale. Si muove grazie al gas interamente ricavato dai rifiuti umani trattati e trasformati nell’impianto gestito dalla società energetica GENeco, una filiale dellaWessex Water.
Gli impianti di trattamento gestiti dalla società energetica GENeco ad Avonmouth processano fino a 75 milioni di metri cubi di liquami domestici e 35.000 tonnellate di rifiuti alimentari provenienti da abitazioni, supermercati e produttori di alimenti ogni anno ed il gas (17 milioni di tonnellate all’anno) è prodotto tramite un procedimento chiamato “digestione anaerobica”: prima dell’impiego viene eliminato il biossido di carbonio ed aggiunto propano.
Grazie a una saggia politica di trasporto urbano che prevede già l’impiego di veicoli ecologici come bicicletta, scooter elettrici e auto a motori ibridi, la vita dei cittadini di Bristol, nel Sud Ovest del Regno Unito, sta nettamente migliorando. Non a caso la realtà britannica, alle prese con innumerevoli programmi di riqualificazione ambientale, è stata nominata Capitale verde europea 2015.
Le previsioni per il futuro del “Bio-bus” sono le più rosee: c’è da sperare nell’abbattimento, grazie all’entrata in servizio di altre vetture del genere, del quantitativo di ossido di carbonio tra i maggiori responsabili dell’inquinamento atmosferico.
I creatori, intanto, tranquillizzano i fuuri passeggeri di questo mezzo ribattezzato ironicamente “Poo bus”: nonostante il nome la dica lunga, nessun rischio per l’olfatto in quanto, nella produzione del gas, partendo dal liquame, vi è una fase di purificazione, che evita la permanenza dei cattivi odori.
A.B.
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