Gli attentati di Bruxelles hanno scosso profondamente l’Italia. Non è da meno la politica che attraverso le considerazioni dei leader di partito ha commentato questa ennesimo bilancio del terrorismo legato all’Isis.
Tra le prime testimonianze, quella di Matteo Salvini, che stamattina proprio nel momento in cui esplodevano le bombe all’aeroporto di Zaventem stava recandosi agli imbarchi per tornare a Roma. “Sto rientrando in questo momento nei miei uffici a Bruxelles, la polizia mi ha bloccato a poca distanza dall’aeroporto, dove a minuti avrei preso un aereo per l’Italia”.
Il tweet del presidente del Consiglio Matteo Renzi è stato lapidario ma in linea con la sua idea di un’Europa unita, almeno di fronte al dolore: “Con il cuore e con la mente a Bruxelles, Europa“.
“Mettici anche il resto del corpo, perché finora è morta solo la gente normale, massacrata da quelli che fate entrare voi” ha twittato in risposta al premier il leader di Sovranità, Simone DI Stefano.
Ed infatti, non è solo il cordoglio ad aver caratterizzato i commenti dei nostri politici, molti dei quali affidano ai social le prime reazioni sulle stragi di Bruxelles, ma una certa rabbia, un riferimento a politiche non più di contenimento della minaccia ma a vere e proprie strategie di contrattacco.
“Siamo in guerra e viene combattuta solo da una parte”, ha affermato il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, riprendendo le parole di Hollande dopo le stragi di Parigi.
“Siamo stanchi di commemorazioni e di piangere i morti. – continua alla Camera, Guido Guidesi (LegaNord) – Chiediamo un dibattito serio in Aula sul terrorismo islamico, dove il governo e il premier ci vengano a dire quali misure sono messe in atto. Ci vuole una reazione concreta e che non sia unitaria solo nelle commemorazioni”.
Meloni: “Basta idiozie buoniste”. Per Giorgia Meloni, candidata sindaco di Roma, l’attentato a Bruxelles dimostra che è l’Europa intera ad essere minanacciata: “Bruxelles sotto attacco terroristico. L’Europa è sotto attacco, la nostra libertà è sotto attacco del fanatismo islamico. Sveglia! Basta subire, basta idiozie buoniste”.
Gasparri: “Questi nemici vanno sterminati”. Per Maurizio Gasparri (FI), al di là delle ipotesi su un possibile collegamento tra l’arresto di venerdì pomeriggio di Salah Abdeslam e le strage che ha colpito “Bruxelles, il suo aereoporto, il cuore dell’Europa stessa”, sarebbe folle “ostinarsi a non prendere atto che la guerra è ormai arrivata nelle nostre case, nelle nostre città”.
“Non possiamo chiudere gli occhi davanti alla realtà – ha continuato Gasparri – Questi nemici vanno sterminati prima che ci distruggano”.
Pur con toni meno accesi, anche Romano Prodi, ex presidente della Commissione Ue, evidenzia la portata simbolica dell’attacco in Belgio: “La sequenza degli attacchi, che partono dall’aeroporto e arrivano alla metropolitana di Rue de La Loi, ci dice che è come se i terroristi volessero avvicinare il lutto alle istituzioni europee”.
Nel frattempo, è allerta per la città di Roma, in particolare, come era prevedibile, per l’aeroporto internazionale di Fiumicino dal quale tutti i voli in partenza per Bruxelles sono stati cancellati. Il comitato nazionale di sicurezza, convocato dal ministro dell’Interno Angelino Alfano, si riunirà alle 15 per decidere “ulteriori misure di contrasto e prevenzione alla minaccia terroristica”.
Ma quanto si riveleranno efficaci queste misure nel tenere lontano dal nostro Paese il cancro del terrorismo fondamentalista? Se è vero, come ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che il vero obiettivo dei jihadisti è “la cultura della libertà e della democrazia”, quali strumenti, quali armi utilizzare per combattere una guerra in cui la posta in gioco non è la vittoria o la sconfitta, ma lo stesso “futuro della convivenza umana”?
Laurea magistrale in Storia contemporanea presso L'Università degli studi Roma tre. Master di primo livello I mestieri dell’Editoria, istituito da “Laboratorio Gutenberg” di Roma con il patrocinio del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale presso “Università Sapienza di Roma”. Dopo la laurea ho svolto uno stage presso Radio Vaticana, dove ho potuto sperimentare gli infiniti linguaggi della comunicazione.
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