“Guai a voi, anime prave” gridava il nocchiere dell’infero, “Caron dimonio, con occhi di bragia”. E il suo sguardo non sembra ancora volersi spegnere sull’Italia che fino alla fine di questa settimana continuerà ad essere afflitta dal caldo torrido.
Con temperature massime che nella maggior parte delle città non sembrano voler scendere al di sotto dei 35/37°, con punte registrate fino a 39°/40°, questo luglio 2015 è riuscito a battere il caldo straordinario dell’estate 2003 e sono molti i disagi e le emergenze causati dalla forte canicola.
A causa delle scarse precipitazioni i livelli dei fiumi stanno scendendo a minimi storici, il Po è 7,32 metri al di sotto dello zero idrometrico e cresce il numero degli incidenti boschivi.
Inoltre l’alto tasso di umidità e l’afa comportano una percezione corporea della temperatura di ben 4/6° in più rispetto alla temperatura registrata. Ciò causa diffusi malori che hanno portato un aumento del 10% dell’afflusso ai Pronto Soccorso degli Ospedali, che in alcune aree dell’Emilia Romagna e del Lazio hanno registrato punte del 20% degli arrivi in Ospedale. Le cause più diffuse sono la disidratazione, colpi di calore e sincope, ma il grande caldo provoca anche il peggioramento di alcune patologie pre-esistenti come quelle cardiopolmonari, renali, metaboliche o diabetiche.
Secondo le previsioni meteo l’Anticiclone Nord-Africano continuerà a convogliare roventi correnti sahariane sull’Europa Orientale e nell’area del Mediterraneo almeno fino a sabato 25, quando un parziale indebolimento della pressione nord-africana comincerà a portare sui rilievi i primi rovesci temporaleschi che potrebbero però presto causare trombe d’aria e grandinate specie al Nord.
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