Earth at night was holding in human hands. Earth day. Energy saving concept, Elements of this image furnished by NASA
Era l’ottobre di 50 anni fa quando l’attivista americano John McConnell propose al congresso nazionale dell’Unesco che si teneva a San Francisco di istituire una giornata di celebrazione per la terra. In un’epoca in cui la coscienza per la salvaguardia dell’ambiente muoveva i primi timidi passi McConnell intendeva sia promuovere la pace sul pianeta sia avvisare l’umanità della necessità di preservare e rinnovare gli equilibri ecologici minacciati dalla nostra azione.
La proposta ottenne un forte sostegno e fu così proclamata la prima Giornata della Terra che venne celebrata il 21 marzo 1970 nei soli Stati Uniti, come evento principalmente promosso da studenti di università, scuole superiori e piccole comunità locali, ma già allora coinvolse circa 20 milioni di persone. L’azione di McConnell portò successivamente alla firma, da parte dei leader mondiali, di un proclama in cui sono dichiarati i principi e le responsabilità che i firmatari si assumono per prendersi cura della Terra. Ma è dal 1990 che l’evento è divenuto mondiale, coinvolgendo quell’anno circa 140 nazioni e centinaia di milioni di persone.
Alcuni dei successi raggiunti dall’iniziativa nel corso di questi 50 anni sono sicuramente l’aver sostenuto e promosso le iniziative di riciclo dei rifiuti e l’aver creato una maggior consapevolezza, nelle politiche di sostenibilità ambientale, della popolazione mondiale.
Quest’anno il tema principale è il cambiamento climatico: “L’enorme sfida, ma anche le grandi opportunità di azione sui cambiamenti climatici hanno reso la questione l’argomento più urgente per il 50 ° anniversario”. E come l’esperienza del Coronavirus ci sta mostrando apertamente, è indubbiamente in gioco il futuro dell’umanità e degli ecosistemi che rendono il nostro mondo abitabile.
Così le attività correlate a questa giornata sono molteplici anche se, a causa delle norme anti Covid-19, hanno dovuto attuarsi sulle piattaforme digitali. Sul sito ufficiale è possibile accedere agli eventi programmati nella propria nazione o in qualsiasi altro Paese del mondo che aderisca al progetto, ma esistono in realtà moltissime iniziative non inserite in elenco.
Ad esempio, sul sito italiano one people one planet e su Raiplay è possibile seguire una maratona digitale di 12 ore, che offre contenuti di valore culturale attraverso collegamenti con le case degli intervistati per raccontare i fenomeni sanitari e climatici, i fattori sociali, economici ed ambientali che riguardano il pianeta. L’Italia ha avuto il compito di aprire le celebrazioni Mondiali e lo ha fatto dedicandole a Papa Francesco nel 5° Anniversario della Sua lettera Enciclica “Laudato si’”, che contribuì ad accrescere la consapevolezza mondiale sul Cambiamento Climatico alla vigilia dello storico Accordo sul Clima di Parigi del 2015.
Legambiente, da sempre in prima fila per la lotta al cambiamento climatico, propone per oggi un flash mob virtuale per abbracciare il nostro pianeta. Un’azione semplice, ma quanto più importante, in un periodo in cui “da più parti si levano voci preoccupanti sul fatto che per rilanciare la nostra economia post covid-19 sarebbe meglio mettere da parte le politiche di tutela ambientale. Noi siamo convinti invece – prosegue il comunicato di Legambiente – che la ripresa di una vita e di una società migliore passi proprio per la cura dell’ambiente e dei beni comuni, anche per scongiurare il pericolo di una nuova crisi che rischia di colpire tutti noi: la crisi climatica”.
Le iniziative non mancano di coinvolgere i più piccoli. A loro, cittadini di domani, è affidato il compito di diventare i veri custodi del pianeta, ed è per questo che i canali televisivi a loro dedicati come Boing (canale 40 del DTT) e Cartoonito (canale 46 del DTT), mettono in onda una serie di dieci clip musicali con lo scopo di sensibilizzarli alle tematiche più cogenti. Nelle brevi animazioni si affrontano questioni come lo smog, lo spreco energetico e idrico, il surriscaldamento, i rifiuti, il disboscamento, il consumismo e l’inquinamento, utilizzando orecchiabili brani rap o hip hop che insegnano gesti semplici ma fondamentali – come chiudere il rubinetto mentre ci laviamo i denti o spegnere la lampadina quando si esce da una stanza – che possono fare la differenza per il pianeta. Su Boing andranno poi in onda, a partire dalle 19.40, le prime puntate della serie animata italiana Meteoheroes che affronta attraverso le storie di sei bambini dotati di incredibili superpoteri, l’importanza del rispetto della natura, e non manca di rendere omaggio a due nostre grandi scienziate: Margherita Hack e Rita Levi Montalcini. Per i nostalgici che furono bambini negli anni ’80 c’è invece l’occasione, sul canale Cartoonito, di mostrare ai propri figli gli episodi “C’era una volta… la terra” con gli stessi protagonisti della celebre serie di cartoni “Siamo fatti così”.
A chi invece volesse cogliere attraverso lo sguardo di un grande fotografo la bellezza della natura e degli animali e le contraddizioni generate della nostra presenza su questo pianeta, consigliamo caldamente la visione del film di Win Wenders “Il sale della terra” trasmesso alle 19.10 su Rai Storia, che racconta le opere e la vita del grande fotografo brasiliano Sebastião Salgado. Un documentario emozionante, con un finale che apre alla speranza: l’essere umano trova in sé le risorse per rimediare ai propri errori, quando sceglie di coltivare il rispetto per la nostra comune madre terra.
Elisa Rocca
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