Non cala il livello di tensione nei rapporti diplomatici tra Italia e India. Durante il discorso tenuto ieri davanti al Partito del Congresso, Sonia Gandhi ha dichiarato infatti che si occuperà di sostenere ogni iniziativa per far rientrare in India i due fucilieri della Marina militare italiana incriminati per l’uccisione dei due pescatori, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone . “La sfida del governo italiano sulla vicenda dei due marò e il suo tradimento degli impegni presi davanti alla nostra Corte suprema sono totalmente inaccettabili”.

Daniele Mancini, ambasciatore italiano in India
“Nessun paese può, dovrebbe, o sarà autorizzato a sottovalutare l’India”, ha aggiunto Sonia Gandhi nel suo discorso. Intanto l’ambasciatore italiano Daniele Mancini rimane bloccato in India.
E anche l’Europa è costretta a prendere posizione su questa intricata vicenda.
Catherine Ashton, Alto rappresentante Ue per la politica estera, spiega in una nota: ”Le limitazioni della libertà di movimento per l’ambasciatore italiano in India vanno contro gli obblighi internazionali stabiliti dalla convenzione di Vienna del 1961 sulle relazioni diplomatiche la pietra angolare dell’ordine giuridico internazionale deve essere rispettata in ogni circostanza. Qualunque limitazione della libertà di movimento dell’ambasciatore d’Italia – afferma ancora la nota – sarebbe contraria agli obblighi internazionali stabiliti dalla convenzione”.
Intanto nel pomeriggio i due fucilieri del battaglione di San Marco sono arrivati negli uffici della procura militare di Roma per un colloquio con il procuratore Marco De Paolis. L’ Italia contesta duramente la posizione indiana, ritenendo il ritorno dei due marò in India “in contrasto con le nostre norme costituzionali” che prevedono il rispetto del giudice naturale precostituito per legge e il divieto di estradizione dei propri cittadini in paesi in cui vige la pena capitale per i reati contestati (art. 25, 26 e 111 della Costituzione).
E.S.