Cinema in lutto: scompare l’Accattone di Pasolini

È morto ieri l’attore Franco Citti, il celebre “Accattone” dell’omonimo film di Pasolini del 1961. I funerali di Citti, malato da tempo, si svolgeranno domani (sabato 16 gennaio, alle 12.30, nella parrocchia Santa Maria Stella Maris, via Giorgio Giorgis) a Fiumicino, dove abitava.

Ma la scelta di Fiumicino richiama anche il forte legame tra l’attore e la periferia romana, lì, raccontava Celli nel 1992 “dove ci sono cani tutti rognosi che quando passi ti mozzicano la gamba. Lì, dove il mare non ha colore e mi lega al fiume della mia infanzia”.

Lanciato da Pasolini negli anni ’60, prima di quell’incontro ancora non sapeva che “quell’uomo timido ed educato” avrebbe cambiato l’esistenza di Celli e di suo fratello Sergio, che lo ha diretto e ha recitato con lui a teatro insieme a Carmelo Bene.

“Attore di straordinaria intensità, nel ruolo di Vittorio, così come negli altri film diretti da Pasolini, ha portato quella poesia di strada che rimarrà per sempre uno dei tratti distintivi del nostro cinema”, commenta il ministro dei Beni Culturali e turismo Dario Franceschini.

Tra i suoi film, ricordiamo anche “Una vita violenta”, “Edipo re”, ma anche nel film di denuncia “Seduto alla sua destra” di Valerio Zurlini. Nel 1972 e nel 1990 recitò anche la parte di Calò ne il Padrino e nel Padrino-Parte Terza, entrambi diretti dal maestro Francis Ford Coppola.

 Nel 1998 aveva esordito alla regia di se stesso e Fiorello in “Cartoni animati”.

P. M.

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