Novantasette chilometri quadri di colline venete, in particolare nella provincia di Treviso, dedicate interamente alla coltivazione dell’uva destinata alle ‘bollicine’ più vendute nel mondo, il Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, che nel 2018 ha venduto 464 milioni bottiglie.
Proprio quelle colline la cui caratteristica sono i terrazzamenti impreziositi dai filari delle viti di glera, oggi sono patrimonio dell’umanità. L’Unesco infatti ha “riconosciuto il valore unico di Conegliano e Valdobbiadene”. L’annuncio dei ministri Moavero Milanesi e Centinaio e del governatore del Veneto Luca Zaia. “Grazie alla loro bellezza paesaggistica, culturale, agricola unica e al gran lavoro promozionale di squadra del sistema-Paese”, ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri.
La proclamazione è avvenuta oggi a Baku (Azerbaigian), in occasione della 43° sessione del Comitato del Patrimonio mondiale Unesco, con delibera unanime dei 21 Stati membri del Comitato, a conferma dell’alta qualità della candidatura italiana. Il risultato prova anche, si legge in una nota, la posizione di primissimo piano che l’Italia riveste in seno all’Unesco e l’ottimo gioco di squadra del sistema-Paese che ha visto coinvolti, insieme con la Farnesina, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e del Turismo, la Regione Veneto e il Comitato promotore della candidatura. Gioia è stata espressa anche dal governatore del Veneto Luca Zaia.
“Le splendide Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono da oggi il 55mo sito italiano iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco. Con la decisone dell’apposito Comitato di selezione Unesco, si riconosce il valore universale di un paesaggio culturale e agricolo unico, scaturito da una straordinaria, sapiente interazione tra un’attività produttiva di eccellenza e la natura di un territorio affascinante”, conferma il ministro Moavero.
Il prosecco ha conosciuto un vero e proprio boom a partire dagli anni ’90, con un ‘impennaya tra il 2005 e il 2010. Alla produzione sono dedicate oltre 8000 cantine vitivinicole e 269 case spumantistiche, che immettono sul mercato oltre 330 milioni di bottiglie all’anno – in buona parte esportate . per un giro di affari complessivo superiore ai 3 miliardi di euro. Nel 2013 le vendite nel mondo hanno superato per la prima volta quelle dello champagne. Occorre sottolineare che si tratta però di due prodotti molto diversi per caratteristiche sensoriali, metodologia produttiva, uvaggio (il vitigno base per il Prosecco è la glera, le cui uve devono costituire almeno l’85% del totale – e, soprattutto, prezzi di vendita.
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