Quasi due settimane dopo la notte di Capodanno, una spiegazione coerente e credibile sulle violenze contro le donne accadute nelle piazze di Colonia e di altre città europee sembra ancora lontana.
Oggi il capo dell’anticrimine federale tedesca (Bundeskriminalamt), Holger Münch, ha corretto il tiro sull’ipotesi che gli attacchi alle donne fossero coordinati, espressa nei giorni scorsi dal ministro della Giustizia federale Heiko Maas.
“È chiaro che gli aggressori sono arrivati da più regioni, a Colonia come in altre città”, ha detto Münch. “Normalmente una cosa del genere viene organizzata sui social network”. In altre parole, un livello minimo di organizzazione c’era, come sembrano attestare i rapporti – tredici pagine che descrivono le aggressioni nel dettaglio, con tutta la freddezza del burocratese – pubblicati sul sito della Bild. Ma l’esistenza di una regia unica va ancora dimostrata: “Stiamo parlando di gruppi chiusi, non vediamo una gerarchia fra i gruppi in questo caso”.
Ancora più cauto il direttore generale dell’anticrimine del Land Renania del nord-Westfalia, Uwe Jacob, che ieri ha presentato al parlamento regionale di Düsseldorf un rapporto secondo cui non risulta che le molestie a tappeto fossero “organizzate o guidate”.
Getta acqua sul fuoco anche la polizia di Bielefeld, la città della Westfalia da dove era partito l’allarme per la presunta irruzione di 500 malintenzionati in una discoteca. I fatti accertati, ha riferito già ieri il portavoce della polizia, “non c’entrano niente” con quelli di Colonia:
Circa 150 uomini – stranieri, rifugiati, ma anche tedeschi – si sono ritrovati a un certo punto della sera, per caso, nella Diskotekenmeile di Bielefeld – una strada nei pressi della stazione sulla quale si affacciano quattro discoteche, tra cui l’Elephant Club, ndR –. A quell’ora quelle discoteche erano talmente piene che le 150 persone hanno cercato di entrare ma sono state respinte dai buttafuori. È cominciato un parapiglia, i buttafuori sono stati costretti a usare lo spray al peperoncino per allontanarli, ma non c’è stato neanche un ferito.
Le 17 denunce riferite alla notte di Capodanno riguardano “furti, risse e reati simili”: solo due quelle per molestie sessuali, episodi certamente da condannare, ma “purtroppo non inusuali” per una notte di festa, in cui qualcuno – con l’aiuto dell’alcool – dà sempre il peggio di sé.
È stata ben diversa la situazione a Colonia, dove le denunce presentate finora sono 553, di cui più del 40% per reati a sfondo sessuale. Fra i 23 sospetti seguiti dalla procura ci sono 10 richiedenti asilo e 9 presunti clandestini, di provenienza “nordafricana o araba”: lo ha detto Ralf Jäger, ministro dell’Interno del Land Renania del nord-Westfalia, in una sessione straordinaria del Parlamento regionale. Quattro di loro, tutti accusati di furto, sarebbero stati già arrestati. Jäger ha anche accusato le forze dell’ordine di aver commesso “gravi errori”.
Per fare luce sui fatti, la polizia federale ha diffuso un questionario alle forze dell’ordine dei Land. L’obiettivo è raccogliere informazioni uniformi che permettano di tracciare una panoramica della situazione, per tentare di ricostruire chi siano, come si comportino e dove agiscano i responsabili di quello che è stato definito un “fenomeno nuovo”.
Intanto in tutta la Germania non si ferma l’ondata xenofoba. Nella caccia all’immigrato nel centro di Colonia, denunciata dalla stampa locale, sono stati aggrediti sei pakistani, due siriani e quattro africani di varie nazionalità.
Gli scontri su scala maggiore, però, sono avvenuti a Lipsia. Nella città della Sassonia, durante una marcia contro le politiche di accoglienza volute dalla cancelliera federale Angela Merkel che hanno portato in Germania circa un milione di migranti nel 2015, circa 250 persone a viso coperto hanno attaccato negozi nel quartiere di Connewitz, rompendo vetrine e bruciando auto e cassonetti. Dopo gli scontri con la polizia sono state arrestate 211 persone, tra cui esponenti del tifo organizzato locale e membri di Legida, la divisione locale del movimento xenofobo e anti-islamico Pegida.
Il portavoce della cancelliera, Steffen Seibert, ha condannato le reazioni violente denunciate già nei giorni scorsi da Aiman Mazyek, presidente del Consiglio dei musulmani tedeschi. “Bisogna assolutamente evitare” la diffusione di sospetti generalizzati contro i profughi o contro i musulmani, e continuare a garantire la protezione dovuta alla “grande maggioranza dei rifugiati incolpevoli”.
Nel frattempo, a Berlino, il governo ha raggiunto l’accordo per un inasprimento delle leggi sul diritto d’asilo. Lo hanno riferito in un comunicato congiunto il ministro della Giustizia Maas e quello dell’Interno Thomas de Maizière. Secondo il disegno di legge approvato dall’esecutivo, i rifugiati colpevoli di crimini che comportano condanne da un anno di carcere in su potranno essere espulsi dalla Germania.
Filippo M. Ragusa
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare è un servizio utile, in certi casi indispensabile. Deve solo essere fatto con professionalità, secondo il codice deontologico della categoria. Nel lavoro, posso dirvi che in 'decinaia' di anni ho acquisito grande esperienza nel campo della sanità. Le mie origini? diciamo che per chi trovi poco comprensibile quanto detto sopra, sarà forse il caso che io vada a sciacquare i panni in Arno. Allora.... vado, ma torno subito. A presto.
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