Il Tar del Lazio ha azzerato la Giunta del Comune di Roma, per il mancato rispetto delle ‘quote rosa’. Lo hanno deciso i giudici della seconda sezione, presieduti da Luigi Tosti, i quali hanno accolto i ricorsi proposti dai Verdi di Bonelli, dalle consigliere comunali di Roma di Pd e Sel Monica Cirinnà e Maria Gemma Azuni, ed dalle consigliere di Parità della provincia di Roma e della regione Lazio, Francesca Bagni e Alida Castelli. Sono due le ordinanze del sindaco di Roma Capitale che il Tar del Lazio ha annullato.
Si tratta del provvedimento di nomina della giunta, emesso nel gennaio scorso, e di tutti gli atti successivi e consequenziali, compresa l’ordinanza con la quale Gianni Alemanno il 2 marzo ha confermato la giunta fornendo una motivazione più articolata rispetto al primo provvedimento. La II sezione del Tar ha emesso solo un dispositivo di sentenza; entro 45 giorni, il collegio pubblicherà le motivazioni della decisione. Con i due ricorsi proposti, i Verdi, le consigliere comunali Monica Cirinnà e Maria Gemma Azuni e le consigliere di parità della Provincia di Roma e della Regione Lazio, Francesca Bagni e Alida Castelli, hanno contestato formalmente i provvedimenti di nomina delle due giunte Alemanno, ritenendo sia stato violato lo Statuto comunale per l’insufficiente presenza di donne nell’esecutivo. E’ così che lo stesso sindaco ha annunciato, per risolvere l’accaduto che in Giunta entrerà Rosella Sensi, l’ex presidente dell’As Roma con la delega “alla promozione della cità e allo sport”. “Un incarico specifico e necessario soprattutto dopo la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020”, ha precisato. Il ruolo di Rosella Sensi all’interno della giunta capitolina “sarà tecnico”. Rosella Sensi “avrà una delega trasversale e non sostituirà alcun assessorato attuale. Si occuperà di grandi eventi, della promozione di Roma Olimpica e della capitale nel mondo”, ha detto Alemanno. “La sentenza del Tar non è giusta ma ne prendo atto e non ci opporremo. Questo è un comune che rispetta le quote rosa”. “Per legge si possono avere 12 assessori. Non è stato ancora possibile un allargamento a 15 assessori che avrei voluto a gennaio”. Il sindaco di Roma ha specificato che non ci sarà un allargamento della giunta capitolina. Quindi, necessariamente un assessore sarà mandato via. Ciononostante, ha spiegato “la delega assegnata a Rosella Sensi non sostituisce la delega al Turismo né quella allo Sport né tantomeno la Cultura: è trasversale e deve interloquire con tutti gli assessorati per promuovere l’immagine di Roma sia in chiave di candidatura olimpica che in chiave di sviluppo per la città. Non c’é nessuna delega che viene soppressa; quello della Sensi è un assessorato trasversale senza deleghe specifiche”. Resta da capire chi sarà sostituito nel nuovo disegno dell’Esecutivo che verrà presentato all’inizio della prossima settimana. In merito alla esclusione del vicesindaco, Alemanno ha detto che “Mauro Cutrufo è il vicesindaco e faceva parte del ticket elettorale”.”Quando il sindaco mi ha proposto la delega ho pensato di poter raccogliere il testimone da mio padre. Sono stata scelta per la mia esperienza professionale e mi sento di prendere questo incarico come qualcuno che si mette a disposizione della città e di un progetto ambizioso”. Così l’ex presidente dell’As Roma Rosella Sensi ha salutato il suo nuovo incarico nella Giunta capitolina. “Spero – ha aggiunto – di poter essere all’altezza e di poter portare Roma verso il traguardo delle Olimpiadi del 2020”. “Il Tar sulle quote rosa ha dato un altro schiaffo ad Alemanno, che fa l’ennesima figuraccia di questi suoi tre anni di disastri” dichiara il segretario del Pd Roma, Marco Miccoli. “Vale la pena di ricordare i numeri del fallimento di Alemanno – aggiunge – tre rimpasti di giunta, tre assessori al bilancio sostituiti, quattro capi di gabinetto mandati via, due vicecapi di gabinetto che sono fuggiti. Stessa sorte anche per due direttori esecutivi del Campidoglio. E poi tre presidenti e tre amministratori delegati di Atac sostituiti, al pari di tre amministratori e tre presidenti della società Risorse per Roma. Il tutto condito dai quattromila assunti, senza concorso e a tempo indeterminato, nelle aziende comunali nel vergognoso scandalo Parentopoli. Roma sta pagando l’inettitudine di questo sindaco, il peggiore che la città abbia mai avuto. Ora speriamo che Alemanno, nella nuova giunta – conclude Miccoli – abbandoni la ricerca del vip per rilanciare la sua immagine devastata e si concentri sui veri problemi della città”. “Il Tar del Lazio accogliendo il ricorso dei Verdi sulla giunta ‘a sesso unico’ di Alemanno ha fatto giustizia di una grande ingiustizia. Ora, azzerata la Giunta, Alemanno si dimetta per la sua manifesta incapacità a gestire la Capitale e si vada al voto” commenta ancora il presidente e capogruppo regionale dei Verdi, Angelo Bonelli. “Il Tribunale amministrativo regionale – aggiunge – ha deciso sulla sostanza del ricorso ignorando gli astrusi cavilli circa la legittimità di chi presentava il ricorso dando una grande lezione di civiltà. C’é stata una violazione dello statuto comunale, c’é stato un deficit di democrazia sulla rappresentanza di genere, c’é la legittimità da parte dei normali cittadini di chiedere alla politica di rispettare le regole. E’ una vittoria della democrazia in un paese dove troppo spesso diritti fondamentali sanciti dalla legge sono calpestati. Ora si apre una fase politica sulla quale non faremo sconti. Ai cittadini – conclude – non interessano le alchimie di potere che Alemanno per garantire le correnti della casta del centrodestra ha messo in campo calpestando i diritti delle donne”.
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