Concerto Stones: le cifre false di Marino

Si sono spente da poche ore le luci sul palco allestito a Circo Massimo dove  70.000 fan  si sono dati convegno per assistere all’attesissimo concerto dei Rolling Stones e impazzano da giorni, velenose, le polemiche.

Il concerto è stato un affare per la Capitale o un’occasione persa?

Il sindaco di Roma, Ignazio Marino

Il sindaco, Ignazio Marino, accusato di aver consegnato l’area del Circo Massimo per poche migliaia di euro, ha replicato, non senza arroganza, che: “Gli organizzatori hanno dato al Comune in totale 100mila euro e saranno loro a pagare pulizia dell’area, mezzi pubblici, polizia locale“. Ma il primo cittadino non si ferma qui e snocciola altri dati di cui Roma, a suo dire, dovrebbe andar fiera:  “In oltre 60mila sono giunti in città e andati in hotel e ristoranti. Roma guadagna 25milioni in un giorno“. Detto che sono stati gli stessi organizzatori a smentire che le presenze dei non romani al Circo Massimo fossero 60mila, bensì 10mila in meno, l’amministrazione capitolina ha veramente guadagnato solo 100mila euro? E l’indotto per la città è davvero quantificabile in 25milioni di euro?

Assolutamente no.

I soldi entrati nelle casse del Comune sono solo 8mila euro (7.934 euro, per l’esattezza, ndr). E i tanto sbandierati 100mila euro? Sarebbero, in realtà, 101mila ma non costituiscono affatto un guadagno per l’amministrazione.  Questi soldi, infatti, non sono altro che  il corrispettivo che gli organizzatori versano al Comune per i servizi resi: 40mila per pagare gli straordinari ai vigili urbani, 23mila per prolungare l’orario della linea B della metropolitana, 30mila per i netturbini dell’Ama che devono ripulire tutta l’area. All’appello mancano, giustappunto, i “famosi” 8mila euro, quelli che gli organizzatori, D’Alessandro e Galli e Rock in Roma, versano al Comune per l’occupazione di suolo pubblico. A tanto ammonta, quindi, il reale profitto dell’Ente.

Il Circo massimo illuminato a giorno durante il concerto

E l’indotto da 25 milioni di euro generato dai turisti che hanno dormito in albergo e sono andati a mangiare nei ristoranti romani? Anche in questo caso la realtà appare piuttosto lontana dai numeri “trionfali” sciorinati dal sindaco.  E’ sufficiente rifarsi al numero di presenti venuti da fuori città, cioè i 50mila (e non 60mila…) di cui sopra. Per spendere 25 milioni vuol dire che ognuno di loro avrebbe tirato fuori di tasca in media 500 euro. È plausibile? Premesso che moltissimi dei fan erano ragazzi che, intervistati dalle tv di tutta Italia, hanno confermato di essersi arrangiati dormendo nei sacchi a pelo e in tende improvvisate, i dubbi restano. Pur avendo sborsato per un biglietto “popolare” cifre che tanto popolari non sono: 89,70 euro, il prezzo minimo di un tagliando.  il ricavato da botteghino, in buona parte intascato dagli organizzatori, è, dunque, di circa 6,2 milioni. Lontani anni luce dalle cifre millantate dal primo cittadino.

Ma, volendo azzardare un parallelo con altre capitali europee, quanto avrebbe reso un analogo spettacolo per esempio a Londra?

Affittare un parco per un concerto a Londra costa 3,5 sterline a biglietto. Se fosse stata applicata la stessa tariffa, Roma avrebbe guadagnato 245mila sterline (pari a 70mila biglietti), ovvero 305mila euro. Paragonati agli 8mila euro incassati da Marino viene da arrossire.

Senza dimenticare gli immani disagi e i costi aggiuntivi legati alle spese per pulizia e allestimento dell’area, sopportati per l’ennesima volta da una sempre più esasperata cittadinanza locale che ha visto l’intera area limitrofa bloccata e transennata per impedire l’accesso ai “portoghesi” sin da venerdì. Per la gioia di automobilisti e commercianti di zona.

Il Circo Massimo il giorno dopo

“Azzurri campioni“, il ruffiano proclama urlato dal palco dalla voce ancora straordinariamente energica di Mick Jagger. Consoliamoci “co’ l’ajetto”, come si dice da queste parti.