Fare il saluto romano, se commemorativo, non è reato. La Corte d’Appello di Milano conferma l’assoluzione di due esponenti di Casapound, Marco Clemente e Matteo Ardolino, accusati di apologia del fascismo per aver fatto il saluto romano durante la commemorazione degli studenti Sergio Ramelli, di Enrico Pedenovi e Carlo Borsani, il 29 aprile del 2014.
Il giudice conferma la sentenza del gup del 10 giugno del 2015 e dà torto all’associazione nazionale partigiani Anpi che si era costituita parte civile e aveva chiesto una condanna di 6 mesi di reclusione per i due ragazzi.
Preso atto della presenza di “gesti rituali del disciolto partito” fascista, tra cui l’uso di “bandiere con croci celtiche (in realtà non utilizzata dal partito fascista, ma da alcuni movimenti politici di destra che hanno associato il simbolo al fascismo) “non è chiaro” tuttavia, se il comportamento dei due imputati, difesi dai legali Vanessa Bonaiti e Jacopo Cappetta “abbia superato il confine della commemorazione per giungere alla condotta diffusiva” della ideologia e, ha concluso il giudice, “appaiono dubbie la volontà e la capacità diffusiva della manifestazione stessa”.
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