L’economia va male, ma nel mezzogiorno d’Italia va peggio che al nord. A fronte di una contrazione della produzione del 2% come media nazionale, nelle aree del Sud tale valore sale al 4%. Secondo l’ISTAT, la caduta del PIL accompagna e favorisce la crisi del mondo del lavoro: nelle regioni meridionali, infatti, negli ultimi 12 mesi, la crisi industriale ha comportato un’ulteriore contrazione dell’occupazione, che ha visto scendere i posti di lavoro del 7,7%, rispetto all’anno precedente.
Decisamente meglio le condizioni del centro Italia, dove la contrazione dell’occupazione, nel settore industriale, è stata pari allo 0,7% mentre nel nord ovest i posti di lavoro si sono ridotti del 3,3%, cui ha fatto riscontro un -3,4% nelle regioni del nord est.
Unica positività, nelle stime per aree territoriali dell’ISTAT, viene dai dati relativi all’agricoltura, che pare non abbia risentito della crisi generale: negli ultimi mesi, infatti, il settore primario ha registrato un aumento del valore aggiunto pari al 4,7%.
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