DALLAS, TX - JULY 7: Dallas police and residents stand near the scene where four Dallas police officers were shot and killed on July 7, 2016 in Dallas, Texas. According to reports, shots were fired during a protest being held in downtown Dallas in response to recent fatal shootings of two black men by police - Alton Sterling on July 5, 2016 in Baton Rouge, Louisiana and Philando Castile on July 6, 2016, in Falcon Heights, Minnesota. Ron Jenkins/Getty Images/AFP
E’ finita in un bagno di sangue la manifestazione di protesta per le uccisioni di due afroamericani da parte di poliziotti, negli Stati Uniti, che si è tenuta ieri sera a Dallas: al termine delle dimostrazioni, quando erano circa le 21 locali (circa le 3 del mattino in Italia) quattro cecchini hanno cominciato a sparate sulla polizia uccidendo cinque agenti e ferendone altri sette. Colpiti anche 2 civili. Sul posto al momento della sparatoria c’erano 100 poliziotti.
“Hanno sparato in stile agguato”, ha detto il capo della polizia della città, David Brown, in conferenza stampa. Un testimone ha riferito alla Cnn: “Sembrava un’esecuzione: ho visto un uomo scendere da un Suv, in abbigliamento ‘tattico’, con un fucile Ar-15”. Si è diretto “verso un agente che era a terra e gli ha sparato forse tre-quattro volte alla schiena. E’ stato orribile”. Ismael Dejesus ha visto e filmato parte della scena dalla sua camera di albergo a Dallas. “Sembrava un attacco pianificato, l’uomo era preparato, sapeva dove stare, aveva molte munizioni”.
Dopo la strage la polizia ha fermato una persona sospetta, un’altra si è costituita e successivamente sono state fermate altre tre persone, tra cui una donna. “Alcuni poliziotti sono stati colpiti alla schiena”, ha raccontato ancora Brown: “Il loro piano era di ferire e uccidere il maggior numero di agenti possibile”, ha detto senza fornire alcuna ipotesi sui motivi dell’attacco. Tre i fermati.
Ma l’emergenza prosegue. Nelle ultime ore c’è stato uno scontro a fuoco in un garage di Dallas tra un sospetto e la polizia: gli agenti hanno tentato invano di convincere questa persona ad arrendesi, ma l’uomo avrebbe riferito che “ci sono bombe piazzate in città”. L’uomo di sarebbe poi suicidato.
Intanto la protesta per la morte dei due afroamericani per mano della polizia nel giro di 48 ore, senza apparenti validi motivi, come documentato da video diventati virali sulle reti sociali, ha raggiunto New York. Nella Grande Mela è sceso in piazza il movimento ‘Black Lives Matter’ (le vite dei neri contano), che sta marciando attraverso il traffico della città concentrandosi su Union Square.
Le uccisioni degli afroamericani da parte della polizia ”non sono una questione solo nera o ispanica, ma una questione Americana”: lo ha detto Barack Obama commentando dal suo hotel a Varsavia le morti di due neri ad opera di agenti. “Tutte le persone imparziali dovrebbero essere preoccupate dal problema della frequenza con cui la polizia uccide gli afroamericani”, ha osservato, sostenendo che ”L’America può fare di meglio”.
”Altre vite nere perse. Altra rabbia che condivido con il Paese. Altra fiducia infranta da ristabilire. Tutti noi dobbiamo farlo”, ha twittato il vice presidente Joe Biden commentando dopo Obama gli stessi episodi di sangue accaduti negli ultimi giorni.
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