Diego Della Valle punta ormai al cda di Mediobanca, Jonella Ligresti prossima, invece, all’uscita. E’ questa la principale novità della lista che gli azionisti del patto di Piazzetta Cuccia e i successori del “Grande Gnomo” della finanza italiana stanno mettendo a punto per mercoledì, quando il direttivo e l’assemblea del patto si riuniranno per rinnovare l’accordo e il consiglio dell’istituto per tre anni.
L’imprenditore marchigiano, patron del marchio Tod’s e già presente nel consiglio nella partecipata Generali, ha avuto un ruolo preminente nell’allontanare Cesare Geronzi dalla presidenza triestina, lo scorso aprile. E da allora ha cercato di assumere sempre maggior forza nel mosaico dei salotti buoni finanziari. Dapprima ha bussato al patto del gruppo editoriale Rcs, dove ha il 5,4% e ha chiesto di contare di più, ma gli altri soci forti del Corriere della Sera non lo hanno assecondato. Poi ha arrotondato lo 0,48% in Mediobanca, dove aveva facoltà di salire fino al 2%, e l’avrebbe esercitata con uno strumento derivato che gli permette la titolarità futura dell’1,9%.Con queste premesse Della Valle ha avanzato la propria disponibilità a sedersi nel nuovo cda della banca d’affari. Ma non tutti avrebbero reagito con entusiasmo all’idea. Se, infatti, il management guidato da Alberto Nagel ne apprezza il percorso e la visione di imprenditore, diversi tra i pesi forti di Mediobanca sono disturbati dal suo modo di fare, franco e diretto, poco intonato alle algide atmosfere della “Galassia del Nord”. Mesi fa Della Valle definì “arzilli vecchietti” Cesare Geronzi e Giovanni Bazoli, anni prima aveva rinominato “la famiglia Addams” i Romiti, e così via. Nel gruppo B degli azionisti Mediobanca – quello degli industriali – risulta che Pesenti, Ligresti e Benetton siano pronti a riservare un’accoglienza tiepida a Della Valle. Così come i soci francesi del gruppo C, guidati da Vincent Bolloré e che nel passato erano molto allineati a Geronzi.Tuttavia sembra che le consultazioni delle ultime ore sdoganeranno Della Valle nel nuovo consiglio, e l’ingresso dovrebbe avvenire a spese della poltrona che oggi occupa la figlia di Salvatore Ligresti. Sono note le difficoltà del gruppo controllato dai costruttori e assicuratori siciliani, reduce da una pesante ricapitalizzazione e costretto a fare posto nell’azionariato Fonsai, che in Mediobanca ha un rotondo 3,8%. Sembra che Jonella avrà deboli argomenti da far valere per la sua permanenza in Piazzetta Cuccia. E se nelle prossime ore l’ad Alberto Nagel saprà convincere le ritrosie di alcuni suoi soci, la lista dei nuovi consiglieri dovrebbe chiudersi senz’altri problemi. Già stabilito, nel novero dei 22 consiglieri, l’ingresso di due nuove figure indipendenti e femminili. Una la sceglierà Bolloré e dovrebbe essere francese. L’altra sarà scelta dagli industriali del gruppo B. Qualche donna in più, anche per non subire troppi scossoni quando, tra due anni, entrerà in vigore la legge sulle quote rosa nei cda. E Mediobanca come quasi tutte le blue chip italiane, è ancora impreparata.
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