Cannabis. Legale in un numero di Stati sempre crescente, con effetti benefici scientificamente provati. Non più, secondo quanto si legge nell’ultimo numero della rivista Science .Un gruppo di ricercatori , tra cui gli italiani Pier Vincenzo Piazza e Giovanni Marsicano, dell’Inserm di Bordeaux ha scoperto infatti che uno steroide naturale mitiga l’effetto del principio attivo della cannabis. È l’ormone pregnenolone, che si credeva non avesse nessun effetto in campo biologico, a ridurre l’effetto del recettore cannabinoide di tipo 1 (CB1) nel cervello, eliminando la sensazione causata dalla Thc, l’ingrediente psicoattivo nella marijuana, e che causa l’ effetto intossicante. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Science.
Questa scoperta potrebbe portare a nuovi modi di trattare intossicazione e dipendenza da marijuana e potrebbe permettere ai ricercatori di isolare le sostanze a cui si devono gli effetti medicinali della marijuana mentre vengono bloccati gli effetti somatici e comportamentali. Gli scienziati hanno studiato il modo in cui sostanza come cocaina, morfina, nicotina e alcol colpivano i neurosteroidi di topi, ossia steroidi prodotti direttamente nei cervelli dei roditori. In particolare, i ricercatori hanno scoperto che il Thc porta a un aumento del pregnenolone, attraverso l’ attivazione del recettore CB1.
Che cosa è la marijuana
Si ricava a partire dalle infiorescenze femminili essiccate della pianta della cannabis sativa, le quali contengono la sostanza psicoattiva Thc. L’hashish, invece, viene prodotto dalla resina della stessa pianta e contiene lo stesso principio attivo in maggiore quantità. Queste sostanze vengono tendenzialmente fumate in concomitanza con il tabacco o usate come ingredienti per diversi alimenti.
Il principio attivo Thc funziona sull’ipotalamo, sulla ghiandola pituitaria (o ipofisi) e sul surrene, che regolano la produzione di determinati ormoni, in particolare il senso di sazietà e la libido. Tra gli effetti a breve termine del Thc si ricordano quelli a livello percettivo: si ha un’alterazione della percezione della realtà, un’incoordinamento motorio e una minore capacità di reazione e attenzione. A livello cardiovascolare, il Thc induce una tachicardia. A seconda della sensibilità del soggetto il THC altera la pressione, che può abbassarsi o salire. Non si sa se gli effetti sul sistema respiratorio siano provocati solo dal tabacco fumato in concomitanza; i fumatori cronici di marijuana riscontrano sintomi simili a quelli dei fumatori di tabacco. Ma è certo che il fumare marijuana potenzia il grado di danno del tabacco.
Effetti benefici della marijuana, invece, sono provati scientificamente. Viene utilizzata in alcuni paesi, non in Italia, in determinate terapie: viene usato come antiemetico, nei soggetti con tumore e sottoposti a chemioterapia; viene usato nei soggetti anoressici perchè provoca appetito e nei soggetti inappetenti debilitati da malattie croniche, come AIDS e sclerosi multipla; viene infine utilizzata nella sclerosi multipla, provoca infatti rilassamento muscolare che combatte la rigidità che questa malattia causa. Ha un ruolo anche nella cura del glaucoma, dal momento che abbassa la pressione endoculare.
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