L’informazione medico-scientifica on line può costituire un serio pericolo per la salute. Soprattutto perché il più delle volte è solo una presunzione, la nostra, che la notizia che suscita interesse sia stata curata da veri professionisti. Insomma, se Internet offre grandi potenzialità per informarsi sul proprio stato di salute, è indispensabile fare attenzione alle fonti che devono essere accreditate, ovvero riportare chiaramente il nome dei suoi proprietari o sponsor.
«Navigare in internet è come navigare per mare: bisogna avere punti di riferimento e strumenti», spiegava il grande oncologo Umberto Veronesi raccomandando proprio di prestare attenzione alla provenienza delle notizie. Ci si può ragionevolmente fidare se le informazioni arrivano da ospedali e facoltà mediche di chiara fama, da società scientifiche di lunga tradizione, da enti istituzionali, come ad esempio l’Organizzazione mondiale della Sanità.
Ma poiché oggi anche in meno giovani possiedono uno smartphone fornito dei giga necessari per poter ‘gugolare’ alla ricerca di quel farmaco o della spiegazione per cui un certo valore nelle analisi del sangue risulta alterato, è bene sapere quali insidie si nascondono nel web.
Un viaggio attraverso i pericoli dell’informazione online sulla salute, corredato da interviste a illustri rappresentanti della comunità medico-scientifica sullo stato dell’arte nei vari campi toccati dal libro: dall’oncologia ai vaccini, dalla fitoterapia alla divulgazione scientifica, alla farmacologia, è, in sintesi, “Dottor Web & Mister Truffa. Come internet ti ruba salute e soldi”, il libro scritto dal giornalista Gerardo D’Amico.
Un mondo variegato e pericoloso, quello esplorato sul web da D’Amico. Sui social, in particolare, superstizione, magia, ignoranza ed interessi economici veicolati da notizie distorte o artefatte, vere e proprie bufale, rischiano di procrastinare la guarigione o addirittura possono mettere in discussione la salute e la vita stessa, indicando medicine alternative, riti magici, credenze pseudoscientifiche.
Gli esperti intervenuti all’incontro che si è svolto ieri al museo dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma, concordano su come affrontare il fenomeno delle Fake news nel settore: pugno di ferro da parte degli ordini professionali, dei medici come dei giornalisti, e delle società scientifiche. Ma serve anche agire sulle giovani generazioni introducendo l’insegnamento del metodo scientifico nelle scuole.
“Nella scuola italiana non si insegna la scienza. E’ la grande assente nelle aule del nostro Paese. Oggi si insegnano le materie – matematica, biologia ecc. – ma non il metodo, l’etica, la cultura scientifica. E questo apre la strada alle Fake news”. Ne è convinto il giornalista e divulgatore scientifico Piero Angela, che individua nella conoscenza il vero argine alle notizie infondate. “Anche per quanto riguarda le terapie nessuno insegna a scuola che per essere valide devono essere confermate da protocolli di ricerca e per questo una terapia non è valida per il solo fatto di essere pubblicizzata su Internet o proposta da qualche personaggio”, conclude Angela convinto che i programmi di scienza insegnati a scuola dovrebbero essere rivisti per dare spazio all’insegnamento del metodo scientifico e dell’etica che sta alla base della ricerca.
Dello stesso parere il farmacologo Silvio Garattini che attribuisce la crescita delle teorie antiscientifiche proprio alla mancanza di insegnamento della materia nelle scuole. “Il problema è che nella scuola non c’è la scienza. Nessuno discute della bontà della Divina Commedia ma tutti sono pronti discutere se i vaccini fanno bene o fanno male. E questo è indice della mancanza di cultura di base a partire dalla scuola. Ma non solo: nelle pagine culturali dei giornali: non è mai presente. E anche come ricercatori abbiamo il compito di far sì che la scuola recepisca di più e meglio la scienza”.
In attesa che la scuola formi i più giovani e li prepari a navigare in un mondo tanto vasto e tanto interessante quanto insidioso, teniamo presente comunque che un sito web non può sostituirsi ai consigli del medico. Solo noi e il nostro medico possiamo decidere cosa è meglio per la nostra salute. Anzi, un sito web è affidabile se antepone esplicitamente l’importanza del rapporto con il medico e dichiara che l’informazione fornita non sostituisce i consigli che il proprio medico o lo specialista possono fornire.
A.B.