«Navigare in internet è come navigare per mare: bisogna avere punti di riferimento e strumenti», spiegava il grande oncologo Umberto Veronesi raccomandando proprio di prestare attenzione alla provenienza delle notizie. Ci si può ragionevolmente fidare se le informazioni arrivano da ospedali e facoltà mediche di chiara fama, da società scientifiche di lunga tradizione, da enti istituzionali, come ad esempio l’Organizzazione mondiale della Sanità. Ma poiché oggi anche in meno giovani possiedono uno smartphone fornito dei giga necessari per poter ‘gugolare’ alla ricerca di quel farmaco o della spiegazione per cui un certo valore nelle analisi del sangue risulta alterato, è bene sapere quali insidie si nascondono nel web.