E’ giallo sulla scomparsa della titolare di “Artemisia Lab”

Torna a Roma l’incubo dei sequestri. Da ieri, infatti, non  ha fatto rientro a casa Mariastella Giorlandino, architetto e imprenditore titolare di “Artemisia Lab”, catena di laboratori specializzati in test diagnostici a cui, di recente, si era affiancata una Onlus che sponsorizza attività di notevole rilievo sociale come un centro d’ascolto gratuito per le vittime di stalking e di bullismo.  foto-2b-artemisia-lab-rete-di-centri-clinici-diagnostici-06-42-100-www-artemisialab-it-800-300-100

Le indagini sulla scomparsa della donna sono in corso e poco trapela dal comando provinciale dei carabinieri. Gli inquirenti non trascurano, però, piste alternative alla semplice scomparsa. Del resto, in passato la Giorlandino aveva denunciato episodi di stalking all’interno della propria cerchia familiare. Ma si procede con molta cautela: l’ipotesi di un sequestro o di un omicidio sembra, in questa fase, estremamente remota anche se non viene ancora scartata. La pista più plausibile rimarrebbe quella di un allontanamento volontario da casa. Non si esclude che a determinare il gesto possa esser stato un forte stress che la Giorlandino aveva più volte denunciato di recente, arrivando persino a confidare ad alcuni amici di sentirsi seguita.

Secondo prime ricostruzioni, la donna sarebbe uscita da casa per recarsi a lavoro come ogni giorno ma poi non ha fatto più ritorno alla propria abitazione. I familiari avrebbero tentato vanamente di contattarla sul cellulare. A denunciare la scomparsa della Giorlandino è stato il marito ieri mattina. In queste ore gli inquirenti stanno raccogliendo testimonianze proprio di familiari ed amici per ricostruire gli ultimi spostamenti della donna.

La cofondatrice (assieme al fratello) di “Artemisia Lab”, aveva, in passato, criticato aspramente l’eccessiva lentezza della macchina burocratica: “Il più grosso problema della sanità nel nostro paese è quello della burocrazia“, aveva denunciato la Giorlandino in un’intervista on line.  “La mia impresa, attualmente, ha circa 400 dipendenti. Potrei assumerne immediatamente altri 100 per fondare un nuovo centro, con le mie personali risorse economiche e indebitandomi ma da tre anni sto aspettando le autorizzazioni… Bisogna passare per quattro diversi enti per chiudere una pratica. In questo modo, la burocrazia alimenta la corruzione“, concludeva l’imprenditore. Del resto, la donna, molto nota anche negli ambienti mondani e con frequentazioni nel mondo della politica, si è spesso contraddistinta per un eloquio molto chiaro e diretto. Della Giorlandino si ricordano anche altre esternazioni di forte impatto. Quando finì sotto inchiesta per abusi edilizi nella villa sull’Appia Antica, dichiarò: “Tutto è partito da una denuncia anonima. C’è qualcuno che vuole rovinarmi la vita. Ho subito, negli ultimi anni, grosse minacce, pressioni a livello di ispezioni di ogni tipo che hanno creato nella mia vita privata e su mio figlio di 12 anni un grosso handicap psicologico di stalking emotivo“. “Noi donne siamo costantemente penalizzate e colpite con ogni forma di violenza morale e psicologica“, affermò dopo aver subito l’ennesima ispezione dei Nas nei suoi centri.

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