Se la crisi taglia partenze e vacanze contribuisce invece a dare più lustro alle sagre: quasi tre italiani su quattro in vacanza (74 %) partecipano quest’ anno a feste di Paese organizzate per scoprire, riscoprire e mantenere vive tradizionali legate ai prodotti della terra, alla cultura e alla musica popolare, alla fede e ai lavori artigianali.
Le sagre si concentrano nel mese di agosto e che con i problemi economici sofferti dalla maggior parte delle famiglie italiane (nel 2012, secondo i dati Istat, circa il 20 per cento viveva in situazione di povertà: il 12,7% relativa, il 6;8 assoluta) sono gli unici appuntamenti dell’ estate 2013 dove spesso si registra il tutto esaurito.
La riscoperta degli italiani delle sagre come alternativa low cost alla ristorazione tradizionale, alle discoteche o ai parchi di divertimento emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ipr marketing relativi all’ estate 2013.
Secondo la Coldiretti, “se la crisi ha ridotto le partenze ha anche costretto a tagliare il budget delle vacanze delle famiglie per far quadrare i conti con il 33 % degli italiani che ha rinunciato a divertimenti come cinema, parchi giochi e discoteche mentre il 32% dei vacanzieri ha scelto località più vicine complice e addirittura il 16 % resta nella propria regione”. Questi comportamenti hanno favorito il prepotente ritorno nell’ estate 2013 delle sagre dove secondo l’ analisi della Coldiretti il 24% dei frequentatori non spende niente, il 34% non più di dieci euro per persona e l’ 14% tra i 10 ed i 30 euro per persona. Un costo comunque modesto compatibile con i budget della maggioranza delle famiglie in vacanza che peraltro nell’ 87 per cento dei casi quando mangiano fuori cercano un menù locale a chilometri zero.
La percentuale è in crescita rispetto all’ estate scorsa quando, sempre secondo i dati Coldiretti, erano già l’ 82% gli italiani alla ricerca di menu locali per gustare sapori autentici del territorio che si sta visitando e che non devono subire lunghi trasporti che fanno aumentare i costi e ne compromettono la freschezza.
Questa riscoperta è il frutto sì dell’ esigenza di contenere le spese, ma anche della voglia di ristabilire un rapporto più diretto con il cibo, la cultura e le tradizioni territoriali. Rapporto fuorviato, durante l’anno, dalle esigenze lavorative che spesso indirizzano presso il più vicino fast food, procurando danni alla salute e alla linea.
Le vacanze estive, quando si moltiplicano le iniziative di valorizzazione dei prodotti locali con feste organizzate in tutta Italia, nei piccoli e grandi centri, diventano quindi il giusto momento per riappropriarsi di sapori e tradizioni.
Occhio, però, suggerisce Coldiretti, “alla congruità del ‘cibo festeggiato’ con la realtà produttiva del territorio ed anche alla stagionalità, le garanzie offerte dalla partecipazione delle Istituzioni, dai Comuni alle Parrocchie fino alle organizzazioni di rappresentanza, il coinvolgimento nell’ iniziativa di operatori economici locali dai ristoratori agli agricoltori”.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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