Disoccupazione giovanile ai massimi storici in Italia: superata la soglia del 40 per cento. Vale a dire, più che raddoppiata in 7 anni: dal 20,2 del 2006 al 41,6 del 2013.
Eppure le opportunità di lavoro ci sono. “Le colgono altri“, ha osservato John Elkann in un faccia a faccia con gli studenti della città di Sondrio per parlare di lavoro e di scuola:
Non è vero che non c’è domanda. Se mai, non c’è offerta. Molti giovani non trovano lavoro perché stanno bene a casa. Molti giovani non colgono le tante possibilità di lavoro che ci sono o perché stanno bene a casa o perché non hanno ambizione – sostiene il presidente della Fiat – I giovani devono essere più determinati nel trovare il lavoro, perché ci sono molte opportunità, spesso colte da altri, proprio perché loro non hanno voglia di coglierle. Questo stimolo, legato al fatto che o non ne hanno bisogno o non c’è la condizione di fare certe cose”.
Insomma, dopo i ‘bamboccioni‘ di Padoa Schioppa, quando nel 2007 era ministro dell’Economia, e gli ‘sfigati‘ di Michel Martone, sottosegretario al Lavoro nel 2012 che con quel termine intendeva indicare coloro che a 28 anni non erano ancora laureati, per non parlare della ‘monotonia del posto fisso‘ dichiarazione di Mario Monti presidente del Consiglio (febbraio 2012), l’uscita di John Elkannn davanti ai ragazzi di Sondrio non poteva che essere male interpretata.
E, a distanza di quattro giorni, il rampollo di casa Agnelli si dice
rammaricato che un messaggio nato per essere di incoraggiamento alla fine sia stato interpretato come un segnale di mancanza di fiducia nei giovani”.
La precisazione, comparsa sul sito della Fondazione Agnelli dopo le polemiche seguite allo scivolone del presidente della Fiat nel corso di un convegno in Lombardia, è stata un passo obbligatorio. Elkann scrive:
Il tema dei giovani e del lavoro e’ troppo importante per farne occasione di polemiche demagogiche o di strumentalizzazioni – aggiunge precisando che – non credo e non ho mai detto che il problema della disoccupazione, quella dei giovani in particolare, non esista ne’ che tutto dipenda dalla mancanza di determinazione di chi cerca lavoro. Ho invece posto l’ accento su cosa e’ possibile, anzi si deve fare, proprio ora che la debolezza dell’ attuale quadro economico, soprattutto in Italia, rende tutto piu’ difficile. Si sente spesso dire che studiare non serve a niente, perche’ non garantisce un lavoro – prosegue – dati alla mano, le ricerche piu’ attendibili ci dicono il contrario: chi ha un diploma di scuola superiore ha maggiori possibilita’ di trovare un lavoro rispetto a chi si e’ fermato alla licenza media, chi ha una laurea ancora di piu’ e anche per chi si impegna per conseguire un serio attestato professionale si aprono opportunita’. Questo sposta il problema su come assicurare un’ adeguata informazione e uno sforzo di orientamento per permettere a famiglie e studenti di fare scelte consapevoli e utili. Chi sa essere ambizioso, investe su se stesso e sulla propria istruzione ha l’ atteggiamento giusto – conclude Elkann – il senso della mia risposta nel dialogo con gli studenti e’ tutto qui: non bisogna mai rinunciare, ma avere la forza di credere in se stessi ed essere molto determinati. E chi dice che e’ tutto inutile e che non vale la pena provarci, sbaglia”.
Il tema dei giovani e del lavoro e’ troppo importante per farne occasione di polemiche demagogiche o di strumentalizzazioni – aggiunge precisando che – non credo e non ho mai detto che il problema della disoccupazione, quella dei giovani in particolare, non esista ne’ che tutto dipenda dalla mancanza di determinazione di chi cerca lavoro.
Ho invece posto l’ accento su cosa e’ possibile, anzi si deve fare, proprio ora che la debolezza dell’ attuale quadro economico, soprattutto in Italia, rende tutto piu’ difficile. Si sente spesso dire che studiare non serve a niente, perche’ non garantisce un lavoro – prosegue – dati alla mano, le ricerche piu’ attendibili ci dicono il contrario: chi ha un diploma di scuola superiore ha maggiori possibilita’ di trovare un lavoro rispetto a chi si e’ fermato alla licenza media, chi ha una laurea ancora di piu’ e anche per chi si impegna per conseguire un serio attestato professionale si aprono opportunita’. Questo sposta il problema su come assicurare un’ adeguata informazione e uno sforzo di orientamento per permettere a famiglie e studenti di fare scelte consapevoli e utili.
Chi sa essere ambizioso, investe su se stesso e sulla propria istruzione ha l’ atteggiamento giusto – conclude Elkann – il senso della mia risposta nel dialogo con gli studenti e’ tutto qui: non bisogna mai rinunciare, ma avere la forza di credere in se stessi ed essere molto determinati. E chi dice che e’ tutto inutile e che non vale la pena provarci, sbaglia”.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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