Moda e beneficenza, il binomio continua: ecco gli ultimi progetti per sostenere le organizzazioni no-profit.
Lo shopping non è affatto un passatempo futile e superficiale, come pensano in molti. Comprare una shirt, una felpa o un braccialetto firmati, a volte, aiuta a difendere i diritti delle donne, a costruire un pozzo d’acqua in Africa, o a finanziare la ricerca genetica. E in prima fila, quando si tratta di unire business e beneficenza, ci sono sempre gli stilisti italiani. A lanciare le ultimissime iniziative solidali, Margherita Maccapani Missoni, Veronica Etro, Rossella Jardini per Moschino, Alberta Ferretti, Marina Spadafora, Daniela Gerini e il gruppo Cruciani C.
Le prime a scendere in campo, in questo caso a favore dei diritti delle donne e per tutte quelle popolazioni in difficoltà, sono state cinque stiliste di fama, che hanno aderito al progetto “charity” organizzato da Coin ed Oxfam, una delle più importanti confederazioni internazionali specializzata in aiuti umanitari e progetti di sviluppo, composta da 17 organizzazioni che collaborano con 3 mila partner locali in oltre 90 Paesi.
«L’alleanza e le collaborazioni femminili sono nel mio dna da sempre, per questo ho scelto di aderire a questo progetto. Ho pensato di realizzare un cerchio di mani che si intrecciano in segno di solidarietà e unione, insieme alle mie collaboratrici ci siamo proprio fotografate in cerchio, tenendoci per mano. Il semplice “ti do una mano” è il punto di partenza per costruire insieme, per cambiare e per aiutare. Sostenere Oxfam, offre la possibilità di preservare una grande ricchezza: le donne di tutto il mondo»
dice Margherita Maccapani Missoni. Il risultato? Una collezione di cinque felpe, ovviamente firmate dalle cinque stiliste, che in questi giorni vengono messe in vendita nei fashion retail Coin a 45 euro per finanziare il progetto.
Il successivo appuntamento é il progetto “Acqua per il Mali”. Il 23, 24 e 25 novembre al Grand hotel ET de Milan, sarà messa in vendita una collezione di capi firmati dalla fashion ed interior designer milanese Daniela Gerini. In questo caso, il ricavato verrà interamente destinato alla creazione di nuovi pozzi in uno degli stati più poveri d’Africa. Il progetto è stato proposto dall’associazione no-profit In-Vita Onlus, grazie all’incontro tra Vieux, cittadino italiano nato nel Mali e Daniela Bertazzoni, gestore del Grand Hotel Et de Milan.
E anche il gruppo Cruciani C, l’impero italiano da 28 milioni di braccialetti in macramè venduti negli ultimi due anni, prosegue il suo impegno nel sociale. Dal 2012 mette in vendita braccialetti a scopo benefico, personalizzati di volta in volta con i simboli delle campagne sostenute. Quest’anno, dopo il panda del Wwf e il fiocco rosa contro i tumori dell’Airc. sarà la volta del braccialetto con la T di Telethon, destinato a finanziare la ricerca sulle malattie genetiche.
Nata e cresciuta a Roma, si laurea presso l'Accademia di Costume e Moda di Roma, trattando la propria tesi sulla "Nascita e l'evoluzione del giornalismo di moda". Curiosità, determinazione e voglia di crescere professionalmente caratterizzano il mio profilo.
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