Finalmente è passata la disposizione che stabilisce l’allontanamento degli uomini violenti dalla casa familiare. Il provvedimento fa parte del pacchetto di misure urgenti, 13 articoli in tutto, approvato oggi dal Consiglio dei ministri, che mirano ad affrontare, diverse angolature, una serie di problematiche riguardanti la pubblica sicurezza in una chiave di difesa dei soggetti più deboli ed esposti. Sul fronte della prevenzione e contrasto della violenza di genere, il decreto mira a rendere più incisivi gli strumenti della repressione penale dei fenomeni di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e di atti persecutori (stalking). Vengono quindi inasprite le pene quando il delitto di maltrattamenti in famiglia è perpetrato in presenza di minore di anni diciotto; il delitto di violenza sessuale è consumato ai danni di donne in stato di gravidanza; il fatto è consumato ai danni del coniuge, anche divorziato o separato, o dal partner. Un secondo gruppo di interventi riguarda il delitto di stalking: viene ampliato il raggio d’ azione delle situazioni aggravanti che vengono estese anche ai fatti commessi dal coniuge pure in costanza del vincolo matrimoniale, nonché a quelli perpetrati da chiunque con strumenti informatici o telematici; viene prevista -analogamente a quanto già accade per i delitti di violenza sessuale- l’ irrevocabilità della querela per il delitto di atti persecutori, che viene, inoltre, incluso tra quelli ad arresto obbligatorio. Sono previste poi norme riguardanti i maltrattamenti in famiglia: viene assicurata una costante informazione alle parti offese in ordine allo svolgimento dei relativi procedimenti penali; viene estesa la possibilita’ di acquisire testimonianze con modalità protette allorquando la vittima sia una persona minorenne o maggiorenne che versa in uno stato di particolare vulnerabilità; viene esteso ai delitti di maltrattamenti contro familiari e conviventi il ventaglio delle ipotesi di arresto in flagranza. Si prevede poi che in presenza di gravi indizi di colpevolezza di violenza sulle persone o minaccia grave e di serio pericolo di reiterazione di tali condotte con gravi rischi per le persone, il pubblico ministero, su informazione della polizia giudiziaria, può richiedere al giudice di irrogare un provvedimento inibitorio urgente, vietando all’ indiziato la presenza nella casa familiare e di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa. E’ stabilito poi che i reati di maltrattamenti ai danni di familiari o conviventi e di stalking sono inseriti tra i delitti per i quali la vittima è ammessa al gratuito patrocinio anche in deroga ai limiti di reddito. Ciò al fine di dare, su questo punto, compiuta attuazione alla Convenzione di Istanbul, recentemente ratificata, che impegna gli Stati firmatari a garantire alle vittime della violenza domestica il diritto all’ assistenza legale gratuita. Sempre in attuazione della Convenzione di Istanbul, si prevede il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi di protezione . A completare il pacchetto, è stato varato un nuovo piano straordinario di protezione delle vittime di violenza sessuale e di genere che prevede azioni di intervento multidisciplinari per prevenire il fenomeno, potenziare i centri antiviolenza e i servizi di assistenza e formare gli operatori. Approvate anche norme in materia di sicurezza per lo sviluppo, tutela dell’ ordine e della sicurezza pubblica. La seconda linea direttrice del decreto si occupa di misure urgenti volte ad innalzare il livello di sicurezza. Sono state varate norme che accelerano la realizzazione degli interventi per il ‘ PON Sicurezza’; sbloccano risorse per finanziare il pagamento degli straordinari a Poliziotti e Carabinieri; recuperano risorse per lo svolgimento dei servizi di Polizia stradale; recuperano 231 milioni di euro alle casse del ministero dell’ Interno. Per quanto riguarda il contrasto alle rapine, si è stabilito di inasprire le pene se il fatto è commesso a danno di persone ultrasessantacinquenni; in presenza di un minore; oltre che in abitazione, anche negli altri luoghi di cosiddetta ‘minorata difesa’. Nuove norme anche per quanto riguarda una maggiore flessibilità dell’ impiego del contingente di 1.250 appartenenti alle Forze armate nel controllo del territorio stabilendo che questo possa essere impiegato anche per compiti diversi dai servizi di perlustrazione e pattugliamento. Pene più severe, spiega ancora il comunicato di Palazzo Chigi, anche per quanto riguarda le manifestazioni delittuose come il furto di componenti metalliche e di altri materiali pregiati (ad esempio in rame) sottratti ad impianti ed infrastrutture designati all’ erogazione di energia elettrica e di altri servizi pubblici tra cui quello di trasporto e telecomunicazioni. In relazione a tale specifica ipotesi di furto, viene introdotta una specifica circostanza aggravante che prevede pene da tre a dieci anni di reclusione. Infine il Cdm ha provveduto a rendere più efficace il contrasto al crescente fenomeno del furto di identità digitale, attraverso il quale vengono commesse frodi informatiche. In questi casi viene previsto un innalzamento della pena edittale e la procedibilità d’ufficio per il delitto di frode informatica’ .
Le anticipazioni sul dl licenziato oggi dal Consiglio dei ministri in materia di femminicidio segnano un nuovo e sempre più inquietante capitolo della insensata corsa al rialzo ingaggiata dalla maggioranza di governo con le peggiori istanze demagogiche provenienti dalle opposizioni in materia penale”. E’ il parere dell’ Unione Camere Penali, che in una nota spiega: ” Dopo aver licenziato un dl annunciando misure per contenere l’ eccessivo ricorso al carcere, peraltro in massima parte abortite in sede di conversione, si rilanciano oggi nuove ipotesi di custodia cautelare, di arresto obbligatorio oltre ad una pioggia di inasprimenti di pena per reati oggetto di campagne giornalistiche ma dei quali si ignorano i dati criminologi”.
” L’ Unione camere penali -prosegue la nota- da anni si batte perché il sistema delle sanzioni sia rivisto in base a criteri oggettivi, quali il rilievo del bene giuridico protetto dalla singola norma penale, invitando, con la migliore dottrina, ad evitare di legiferare sull’ onda emotiva di fatti di cronaca o del bisogno di lanciare rassicurazioni di facciata all’ opinione pubblica fomentata da campagne di stampa”. Per i penalisti ” non è questo un modo serio di legiferare in campo penale, e non è con la gara a chi fa la faccia più feroce che si affronta il problema giustizia. Non per caso siamo agli ultimi posti delle classifiche mondiali: e’ il risultato di una produzione legislativa simbolica, emotiva, basata sul piccolo cabotaggio politico, ma sopratutto schizofrenica rispetto alle stesse analisi governative che pure ammettono il fallimento delle politiche carcerocentriche seguite negli ultimi vent’ anni”’ ufficio per il delitto di frode informatica. L’ introduzione di figure come l’ anonimato dei denunciati, l’ arresto obbligatorio per il reato di maltrattamenti in famiglia, l’ espansione della cd flagranza differita, ” fa arretrare il paese rispetto ad elementari standard di civilta’ giuridica -fa notare l’ Ucpi- che pensavamo acquisiti. Si tratta di figure che ribaltano il principio costituzionale della presunzione di innocenza, per di più in una materia, quella dei rapporti familiari, che si presta anche ad accuse strumentali sulla base delle quali domani si andrà direttamente in galera senza alcun filtro preliminare: uno scenario preoccupante che se accontenta le istanze dei forcaioli, equamente distribuiti tra maggioranza ed opposizione, certamente imbarbarisce il sistema”. Peraltro, conclude la nota dei penalisti, per ragioni di ” pura propaganda, si abusa per l’ ennesima volta in tema di sicurezza, dello strumento del decreto legge, senza che vi siano i requisiti d’ urgenza, mentre non lo si usa per questioni, come il sovraffollamento carcerario dove l’ urgenza è sotto gli occhi di tutti. La già programmata astensione dalle udienze dei penalisti acquista oggi nuove ragioni”. Soddisfazione invece tra le forze di Polizia: “Siamo soddisfatti del provvedimento di contrasto al femminicidio che coniuga rigore con prevenzione – afferma Marco Letizia, segretario nazionale dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia – Ci aspettavamo la stessa determinazione nel contrastare le violenze in Val di Susa con la reintroduzione del reato di blocco stradale poiché l’ attuale sanzione amministrativa non ha alcuna efficacia deterrente con l’ ala aggressiva del movimento, come dimostrano i fatti di questi ultimi giorni”. “L’ art. 16 della costituzione – prosegue – prevede che ‘ ogni cittadino può circolare liberamente’, perciò i blocchi sono una palese violazione della Costituzione. Quindi ci auguriamo che durante l’ esame parlamentare del decreto legge il Governo possa effettuare un giro di vite sull’ estremismo dei professionisti del disordine”.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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