Sulla contraffazione l’Italia detiene un triste primato: è il primo Paese in Europa per acquisto di prodotti contraffatti ed è il quinto a livello mondiale per produzione. 3,7/7,5 mld di euro è il giro d’affari stimato dei produttori di falsi in Italia, al 2011. L’industria della contraffazione – sia come fabbricazione di prodotto contraffatto, sia come ricondizionamento/completamento di prodotto proveniente dall’estero – è diffusa in tutto il territorio nazionale, con punte particolarmente elevate in Campania (abbigliamento, componentistica, beni di largo consumo), Toscana, Lazio e Marche (pelletteria), Nord Ovest e Nord Est (componentistica e orologeria).
A denunciarlo è Carlo Guglielmi, presidente uscente di Indicam, l’ istituto che si occupa di lotta alla contraffazione. Secondo Guglielmi, che ha parlato oggi in occasione dell’ assemblea annuale, la crescita della contraffazione è stata favorita tra l’ altro dall’ uso di Internet perché “il commercio via web ha avuto uno sviluppo più veloce e più pervasivo del previsto e le regole si sono rivelate inadeguate per questo fenomeno in espansione”.
E’ giunto quindi il momento di “intervenire sulla normativa nazionale e soprattutto europea – dice Guglielmi – per completarne il quadro alla luce di esperienze ed evidenze maturate nel frattempo”.
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