Sergio Marchionne ha presentato in grande stile dalla sede della Fiat Chrysler ad Auburn Hills, nel Michigan, le strategie del gruppo che prevedono, come obiettivo da conseguire entro il 2018, la realizzazione di ben 7 milioni di pezzi (attualmente la produzione è di 4,3 milioni) grazie al lancio di 58 nuovi modelli e 36 “restyling”. Per raggiungere quest’ambizioso traguardo non verranno lesinate risorse: l’investimento previsto è , infatti, di 55 miliardi.
Il manager italo-canadese (che anche il presidente John Elkann ha fatto intendere che rimarrà alla guida delle operazioni del gruppo almeno sino al 2018) è stato prodigo di dettagli: per esempio la Jeep, una delle case automobilistiche del gruppo, vedrà un notevole incremento della produzione dagli attuali 732 mila pezzi a 1,9 milioni con una distribuzione che coinvolgerà ben 100 mercati.
Ma, soprattutto, sarà l’Alfa Romeo la casa che vedrà convogliare i maggiori sforzi della Fiat Chrysler. Dalle attuali 74 mila unità si vuole raggiungere la ragguardevole soglia di 400 mila per il 2018. Con tante novità in cantiere: uscirà di scena la Mito, la Giulietta verrà aggiornata, la Giulia verrà lanciata prima in versione berlina e dopo in station wagon e vedrà la luce anche l‘erede della 164 per la categoria “ammiraglie”. Tutte rigorosamente a trazione posteriore, adattabili anche ad integrale. Ma la novità più interessante è che tutte le Alfa verranno progettate e costruite in Italia. Un preciso segnale della volontà di legare il brand del “biscione” al made in Italy, inteso come sinonimo di alta qualità senza tradire la tradizionesportiva della casa di Arese. L’assalto ad un segmento del mercato monopolizzato, negli ultimi anni, dalle tedesche Bmw, Mercedes, Audi e Porsche è, dunque, pronto. Per la realizzazione degli 8 nuovi modelli verranno impegnati 5 miliardi. Ovviamente, sarà necessario “rimpolpare” i ranghi degli ingegneri progettisti. 200 sono già all’opera, ma si arriverà a 600 unità.
Infine, buone notizie anche sul versante Maserati e Ferrari. La prima ha già registrato un notevole successo triplicando il numero di ordinazioni e punta a raggiungere quota 75 mila pezzi venduti (a fronte degli attuali 15,4 mila). Per gli estimatori del Cavallino rampante, invece, la buona nuova è che la Ferrari non verrà venduta.
Nel complesso, un progetto molto ambizioso che mira a rendere il gruppo Fiat Chrysler protagonista in tutti i 5 continenti (in particolare, la Fiat sarà molto presente in Cina). Un progetto veramente globale.
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