I genitori-elicottero: una nuova specie che rischia di pregiudicare seriamente l’esistenza dei propri figli. Controllo e protezione sono i loro segni distintivi. Il termine nasce nel mondo anglosassone per indicare genitori iper-apprensivi, talmente vicini e presenti in ogni momento della vita dei propri pargoli da comprometterne, paradossalmente, lo sviluppo emotivo e la capacità di affrontare situazioni stressanti.
Secondo un nuovo studio di un team di ricerca internazionale, pubblicato sulla rivista Developmental Psychology, i genitori-elicottero metterebbero a rischio lo sviluppo delle capacità di controllo emotive e comportamentali dei propri figli, con effetti negativi a lungo termine anche sulle prestazioni scolastiche.
Lo studio pubblicato ha seguito un gruppo di 422 bambini per otto anni, svolgendo alcuni esperimenti quando i piccoli avevano due, cinque e dieci anni di età. Dai risultati delle analisi, il team di ricercatori ha osservato che ad un comportamento più apprensivo dei genitori era associato un minor controllo delle emozioni da parte dei bambini. Inoltre all’età di 10 anni questi figli mostravano minori interazioni sociali e rendimenti scolastici peggiori.
“I genitori che controllano troppo hanno ovviamente buone intenzioni, perché vogliono sostenere i propri figli – ha spiegato la co-autrice della ricerca, Nicole Perry, della University of Minnesota – tuttavia, per promuovere lo sviluppo delle capacità emotive e comportamentali, i genitori dovrebbero permettere ai bambini di sperimentare una gamma di emozioni, dar loro spazio per esercitarsi e provare a gestire queste emozioni in modo indipendente e assisterli quando un compito diventa troppo difficile”.
Di questi super mamme e super papà viene dipinto un vero e proprio affresco in un recente libro scritto da due redattrici dello Spiegel Online, Lena Greiner e Carola Padtberg dal titolo Genitori Elicottero ed edito in Italia da Feltrinelli Urra. Le due autrici mettono insieme gli episodi più divertenti che sono stati loro raccontati dai lettori, cui avevano chiesto esempi vissuti. Gli aneddoti arrivati da educatori, pediatri, allenatori di calcio e altre figure a contatto con i piccoli, rasentano la follia, a dimostrazione che i genitori-elicottero non si fidano di nessuno e assai spesso hanno perso il senso della misura. In ansia sempre, si catapultano in mezzo ad ogni situazione, magari in buona fede, con l’idea di far crescere i figli evitando loro dolori e brutture, facendoli scivolare senza sforzo lungo il cammino della vita. Nella maggior parte dei casi si tratta di genitori che lavorano e dunque combattono con i sensi di colpa del poco tempo a disposizione.
Ma gli effetti di questa deriva educativa sono sotto gli occhi di tutti: i figli dei genitori-elicottero sviluppano una personalità insicura e poco stabile, oltre che tiranna. Questi ragazzi, cresciuti con il continuo aiuto dei genitori, considerano tutto dovuto, anche dagli amici e dall’intera società.
Sono giovani incapaci di definire la propria identità, e con il tempo finiscono per essere divorati dall’ansia di successo; sono insicuri, timorosi, incapaci di tollerare la frustrazione, prendere decisioni per se stessi e assumersi le proprie responsabilità. Il problema principale è che non mettono alla prova le proprie capacità nell’affrontare i problemi della vita, e in questo modo non sviluppano mai la necessaria fiducia in se stessi.
Le conseguenze a livello sociale sono enormi da un lato ragazzi psicologicamente fragili, dall’altra genitori sempre più aggressivi innanzitutto verso gli insegnanti, ma anche contro allenatori, arbitri o chiunque a loro giudizio possa pregiudicare la felicità dei loro viziatissimi pargoli.
Elisa Rocca
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