Fognini ci riporta nei Quarti di Davis dopo 15 anni

Il lungo digiuno è finito! Dopo aver conosciuto anche l’inferno (e l’onta) della serie C, l’Italia del tennis torna a vincere un match nel tabellone principale della Coppa Davis e lo fa spese di una Croazia che ci aveva sempre castigato nei due precedenti scontri diretti. Il punto del decisivo 3-2 ce lo consegna Fabio Fognini che ha avuto la meglio del croato Dodig per 4-6 6-4 6-4 6-4 dopo 2 ore e 44 minuti di grande pathos davanti agli oltre 6000 tifosi che gremivano il Palavela di Torino, città tornata ad ospitare un match di Davis dopo 33 anni. 15 anni è durato, invece, l’oblio azzurro nella massima competizione mondiale a squadre da quando , nel 1998, raggiungemmo addirittura la finale a Milano dove le nostre speranze si spezzarono ( assieme alla spalla di Andrea Gaudenzi) di fronte alla Svezia. L’incontro con la Croazia, data la scelta della terra battuta, ci vedeva sulla carta leggermente favoriti ma l’indisponibilità di Fognini nel singolare d’apertura dovuta ad un violento attacco influenzale aveva riequilibrato i pronostici. Bravo, comunque, il 31enne Paolo Lorenzi, arrivato piuttosto tardi al grande tennis, a tenere in campo per cinque set il n. 1 croato (e 13 del mondo, ma già 9) Marin Cilic. Poi, Seppi aveva battuto Dodig riportando il confronto in parità. Decisivo, con il senno del poi, il doppio di sabato vinto da un recuperato Fognini in coppia con Bolelli contro i due croati, a conferma dell’ottimo affiatamento raggiunto dai due azzurri come dimostrato dalla recentissima semifinale raggiunta in Australia. Bravi i due azzurri, in particolare, a non cedere nella guerra di nervi dell’insidioso tie-break infinito del quarto set che avrebbe potuto riaprire del tutto i giochi. Oggi, invece, Seppi, fresco n. 18 del mondo ( suo best ranking) non ce l’ha fatta a battere il Cilic migliore del weekend ed è uscito sconfitto con un netto 6-3 6-3 7-5. Tutta la responsabilità finiva, quindi, sulle spalle di Fabio Fognini che, dopo un avvio molto incerto che gli costava il set d’apertura caratterizzato da ben cinque break, prendeva il controllo del match aumentando ritmo e precisione negli scambi prolungati e registrando la battuta. Secondo e terzo parziale venivano incamerati dal ligure con un andamento pressoché identico e anche il quarto si apriva con Fabio avanti di un break. Pratica archiviata? Neanche per sogno. Anzi, era nel quarto parziale che si condensavano le maggiori emozioni con Dodig bravo a restituire subito il break e ad incanalare la partita sui binari dell’equilibrio che Fognini riusciva a spezzare nel 9° game riuscendo a risalire dal 40-0 per il croato, grazie anche ad un passante da applausi. Poi, sul 30-0, Fabio concedeva due punti all’avversario ma da lì in poi non tremava più e una risposta lunga di Dodig sul match point provocava l’esplosione di gioia dell’impianto piemontese. Nei quarti, dal 5 al 7 aprile, saremo impegnati contro il Canada che ha superato 3-2 la Spagna, risultato solo apparentemente sorprendente data l’assenza in campo iberico di Nadal, Ferrer e Verdasco. Ci attenderà una superficie sicuramente veloce e il temibile “bazooka” di Milos Raonic ma ora sappiamo che una squadra, solida, l’abbiamo. Dei singolaristi validi, interscambiabili e competitivi su più superfici e, soprattutto, abbiamo la certezza di aver risolto l’atavico problema del doppio: Fognini-Bolelli sono una coppia “anomala”, come dice capitan Barazzutti, ma perfettamente complementare in campo e affiatata anche fuori. Una garanzia, come non se ne avevano dall’epoca di Camporese-Nargiso, mentre per anni abbiamo sempre cercato soluzioni per l’occasione. A completare l’esaltante weekend del tennis azzurro, registriamo la prima, sia pur sfortunata, finale raggiunta da Sara Errani al torneo premier di Parigi, battuta per 7-5 7-6 dalla tedesca Barthel, prontamente vendicata dalla successiva affermazione nella finale di doppio in coppia con Roberta Vinci. A proposito di grandi coppie.

Daniele Puppo