Foibe, l’Italia ricorda la strage dei giuliano-dalmati

Da Milano a Roma, ma anche Cagliari, Oristano e Assemini. Oggi tutta l’Italia ricorda il dramma delle foibe, le grandi cavità carsiche situate in Istria e in Dalmazia dentro le quali, tra il 1943 e il ’45 le truppe comuniste guidate da Tito gettarono tra le 5mila e le 16mila persone, con nessun’altra colpa se non quella di essere italiani.

A ricordare l’anniversario che rappresenta non solo la morte di tanti nostri connazionali, ma anche l’esodo di circa 200mila italiani, fuggiti dalle terre dell’ex Jugoslavia dopo la Seconda Guerra Mondiale, è intervenuta il presidente della Camera, Laura Boldrini.  “Non è solo una celebrazione – ha detto la Boldrini senza però fare un riferimento esplicito alle responsabilità del comunismo titino – ma l’occasione per ribadire l’impegno delle istituzioni italiane a lavorare insieme con le associazioni degli esuli”. Presenti nell’Aula di palazzo Montecitorio anche decine di studenti delle scuole di ogni ordine e grado, accompagnati dagli insegnanti e insieme ai tanti componenti delle Associazioni degli Esuli.

Mentre a Roma la sindaca Virginia Raggi ha deposto una corona d’alloro al Milite Ignoto in ricordo delle vittime, i segretari della Lega Nord e di Fdi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, si sono trovati al sacrario di Basovizza, a Trieste. “È sconfortante e sconcertante che ci sia oggi in giro qualcuno che tanta di coltivare l’ideologia, balzana e balorda, del negazionismo”, ha detto il vescovo di Trieste, mons. Giampaolo Crepaldi, all’omelia della messa alla foiba di Basovizza.

“Questa è Storia – ha affermato Salvini – occorre rendere onore a chi l’ha tenuta viva per tanti anni e dispiace che hanno tentato di mascherarla e anche oggi qualcuno lo cerca di fare. Purtroppo, per la stragrande maggioranza dei giornali, delle televisioni e radio italiane questa giornata non esiste e queste persone non esistono: questa è una vergogna”. 

I massacri delle foibe, come vengono comunemente denominati gli eccidi ai danni della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia, ad opera dei partigiani di Tito, non rappresenta solo una verità storica ma anche una ferita che ha lasciato un segno indelebile nella memoria del nostro Paese. Una tragedia immane, se si pensa che solo in Istria si sono scoperte oltre 1700 di queste oscure caverne verticali nelle quali vennero gettati i corpi senza vita di migliaia di connazionali, dopo essere stati assassinati dall’esercito jugoslavo.

“L’Europa della pace, della democrazia, della libertà, del rispetto delle identità culturali, è stata la grande risposta agli orrori del Novecento, dei quali le foibe sono state una drammatica espressione”, ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che oggi si trova a Madrid per un vertice internazionale con il re di Spagna e il presidente portoghese.

“Un impegno che, a 70 anni dal Trattato di Pace che mise fine alla tragica guerra scatenata dal nazifascismo, non può venire mai meno per abbattere per sempre il fanatismo, padre della barbarie e della crudeltà che si nutrono dell’odio” ha concluso il Presidente nel suo messaggio.

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