Francesco a Washington per dire no alla pena di morte, al traffico d’armi, alle guerre. Per rassicurare i presenti e l’America tutta, perché i migranti non devono fare paura ma vanno accolti. Per spronare a combattere la violenza del terrorismo “perpetrato in nome di una religione o di una ideologia o un sistema economico” e individuale”. Ma, soprattutto, per rimettere la persona, e non le leggi finanziarie, al centro dell’agenza politica.
E’ la prima volta che il Capo della Chiesa cattolica parla al Parlamento americano riunito in assemble plenaria. Cinquecento trentacinque persone, tra Camea e Senato, che a Bergolio hanno riservato già dall’inizio un’accoglienza calorosa, ma che alla fine lo hanno omaggiato con una standing ovation che voleva mostrare tutta l’approvazione e l’apprezzamento per il suo forte fatto con chiarezza, rifacendosi a “tre figli e una figlia di questa terra: Abraham Lincoln, Martin Luther King, Dorothy Day e Thomas Merton”. Quattro figure che appartengono alla memoria storica degli statunitensi e che incarnano “quattro sogni” che “hanno dato forma a valori fondamentali e resteranno per sempre nello spirito del popolo americano”.
Una giornata memorabile per gli Usa, una pagina che nessun libro di storia potrà ignorare.
Abolire la pena di morte – “Abolizione globale della pena di morte. Sono convinto che questa sia la via migliore, dal momento che ogni vita è sacra, ogni persona umana è dotata di una inalienabile dignità e la società può solo beneficiare dalla riabilitazione di coloro che sono condannati per crimini”, dice Papa Francesco.
Stop al commercio di armi – “Essere al servizio del dialogo e della pace significa anche essere veramente determinati a ridurre e, nel lungo termine, a porre fine ai molti conflitti armati in tutto il mondo. Qui dobbiamo chiederci: perché armi mortali sono vendute a coloro che pianificano di infliggere indicibili sofferenze a individui e società?”. Continua Francesco: “Purtroppo, la risposta, come tutti sappiamo, è semplicemente per denaro: denaro che è intriso di sangue, spesso del sangue innocente. Davanti a questo vergognoso e colpevole silenzio, è nostro dovere affrontare il problema e fermare il commercio di armi”.
Migranti – “Noi, gente di questo continente, non abbiamo paura degli stranieri, perché molti di noi una volta eravamo stranieri. Vi dico questo come figlio di immigrati, sapendo che anche tanti di voi sono discendenti di immigrati”, dice. “Il nostro mondo sta fronteggiando una crisi di rifugiati di proporzioni tali che non si vedevano dai tempi della seconda guerra mondiale. Questa realtà ci pone davanti grandi sfide e molte dure decisioni” tuttavia, prosegue il Papa, “quando lo straniero in mezzo a noi ci interpella, non dobbiamo ripetere i peccati e gli errori del passato”. Per Papa Francesco “non dobbiamo lasciarci spaventare dal loro numero, ma piuttosto vederle come persone, guardando i loro volti e ascoltando le loro storie, tentando di rispondere meglio che possiamo alle loro situazioni. Rispondere in un modo che sia sempre umano, giusto e fraterno. Dobbiamo evitare una tentazione oggi comune: scartare chiunque si dimostri problematico”.
Fondamentalismi – Bergoglio non nasconde la preoccupazione per la situazione sociale e politica del mondo. “Sappiamo che nessuna religione è immune da forme di inganno individuale o estremismo ideologico. Questo significa che dobbiamo essere particolarmente attenti ad ogni forma di fondamentalismo, tanto religioso come di ogni altro genere. È necessario un delicato equilibrio per combattere la violenza perpetrata nel nome di una religione, di un’ideologia o di un sistema economico, mentre si salvaguarda allo stesso tempo la libertà religiosa, la libertà intellettuale e le libertà individuali”.
Il Pontefice auspica “una risposta di speranza e di guarigione, di pace e di giustizia. Ci è chiesto di fare appello al coraggio e all’intelligenza per risolvere le molte crisi economiche e geopolitiche di oggi. Dobbiamo andare avanti insieme, come uno solo”.
Matrimonio – “La famiglia sia un tema ricorrente. Non posso nascondere la mia preoccupazione per la famiglia, che è minacciata, forse come mai in precedenza, dall’interno e dall’esterno”. Il Pontefice lamenta che “relazioni fondamentali sono state messe in discussione, come anche la base stessa del matrimonio e della famiglia. Io posso solo riproporre l’importanza e, soprattutto, la ricchezza e la bellezza della vita familiare”.
Politica – Se la politica “dev’essere veramente al servizio della persona umana, ne consegue che non può essere sottomessa al servizio dell’economia e della finanza”, evidenzia. “Politica è espressione del nostro insopprimibile bisogno di vivere insieme in unità, per poter costruire uniti il più grande bene comune: quello di una comunità che sacrifichi gli interessi particolari per poter condividere, nella giustizia e nella pace, i suoi benefici, i suoi interessi, la sua vita sociale”.
Oggi Papa Francesco è a New York. Ad accoglierlo nel cuore della città una folla oceanica il cui entusiasmo è stato però trattenuto, per motivi di sicurezza, dalla polizia. Nella Cattedrale di St. patrick il Pontefice ha pregato per i “fratelli islamici”, salutandoli nel giorno in cui celebrano la festa del sacrificio. E nell’occasione ha fatto riferimento alla tragedia dei pellegrini musulmani schiacciati dalla calca alla Mecca.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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