E’ durata solo poche ore la tregua unilaterale proclamata da Israele dopo le richieste degli organismi internazionali di un cessate il fuoco, inoltrata a Tel Aviv come ad Hamas. Ma proprio quest’ultima aveva rifiutato la sospensione del lancio dei razzi contro Israele in quanto riteneva, e ritiene tuttora, l’offensiva di pace, sostenuta in particolare da Usa ed Egitto, “una resa”. Un nuovo morto dopo la ripresa dei raid.La parola torna dunque alle armi ed una invasione del territorio di Gaza sembra sempre pià probabile, vista la determinazione dei palestinesi di continuare il lancio degli M-75 su colonie e stato d’Israele. Finora, secondo il portavoce dell’esercito israeliano, Hamas ha sparato ”47 razzi”.
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu addossa ai miliziani e alla Jihad islamica la responsabilità di aver respinto la proposta egiziana per il cessate il fuoco. In seguito ai ripetuti lanci di razzi odierni ha dunque ordinato alle forze armate “di agire con forza contro obiettivi terroristici a Gaza”. Lo rende noto la tv di Stato. L’emittente ha aggiunto che Netanyahu preferisce ancora “una soluzione diplomatica” che renda possibile la smilitarizzazione della Striscia di Gaza. “Ma di fronte al lancio verso Israele di 40 razzi in poche ore non ha potuto attendere oltre”, ha affermato una commentatrice della emittente, che riferiva il pensiero di un’alta fonte governativa.
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