Come affronta l’epidemia da Covid-19 il Regno Unito, isolato dal resto dell’Europa geograficamente e politicamente? Il suo primo ministro, Boris Johnson, ha scelto ‘l’immunità di gregge‘, un obiettivo che si raggiunge, rispetto ad un’infezione o a una malattia infettiva, quando una larga maggioranza della popolazione diventa immune nei confronti dell’infezione stessa, proteggendo quindi anche la minoranza ancora teoricamente contagiabile. Si può diventare immuni o perché si è contratta l’infezione (esempio: il morbillo) o perché si è stati vaccinati (esempio: il vaiolo).
In pratica, il 60% dei britannici dovrà contrarre il Coronavirus per sviluppare questa ‘immunità di gregge’. Un azzardo enorme da parte dell’esecutivo britannico, considerato che oggi nel mondo la mortalità del Covid-19 oscilla tra l’1 e il 6%, a livello mondiale, eccezion fatta per l’Italia che da sola supera il 6%.
Un azzardo che ora dovrebbe colpire solo i più fragili sia giovani che meno giovani. Questo perché Boris Johnsos per gli ultra 70 enni, anche senza sintomi, ha stabilito che dovranno restare a casa in auto-isolamento, rispettare cioè una quarantena domiciliare fino a quattro mesi. Nel Regno Unito, dove sono ormai quasi 1.400 i contagi e 35 i morti, il governo britannico si starebbe preparando ad abbandonare la linea della flemma tenuta finora e a imporre una prima restrizione di massa sul fronte dell’emergenza.
E’ l’unica restrizione al momento, in un Paese che pare abbia intenzione di continuare la vita di sempre, senza cambiare una virgola.
Tant’è che nel week end appena trascorso nel Paese oltremanica si sono svolte manifestazioni e concerti come se nulla stesse accadendo, vedendo arene e strade piene di spettatori e tifosi. Il riferimento particolare è ai concerti, dove sembra che non esista la paura legata al contagio da Coronavirus. Ad esempio alla Manchester Arena e alla Wembley Arena di Londra si sono registrati due veri sold-out ai concerti di Stereophonics e Morrissey. I primi, che si sono esibiti a Manchester, hanno condiviso sul loro profilo twitter una foto che ha fatto rapidamente il giro del web mostrando le migliaia di fan presenti allo show, circa 21mila persone.
Ieri, invece, a Bath- Bristol e Liverpool più di mila persone hanno corso la consueta mezza maratona. Anche se questo è stato uno dei pochi eventi sportivi che si è tenuto questo fine settimana dopo le cancellazioni delle partite di calcio della Premier League e della Football League inglese, e dopo il posticipo della London Marathon che da fine aprile è slittata al prossimo 4 ottobre. Le contraddizioni sono forti, il problema non è sicuramente preso in seria considerazione e i contagi con diffusione del coronavirus si vedranno solo nei prossimi giorni: forse, solo allora il governo britannico prenderà in considerazione provvedimenti più seri, come il divieto di raduni di massa per una corsa o per un concerto.
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