Classico, biologico, biodinamico, macrobiotico, aeroponico, sinergico o secondo il metodo fukuoka. Senza nulla togliere al Giappone, grande maestro nell’arte delle coltivazione tradizionale modernizzata con l’aiuto dell’ hi-tech- giardini e orti giapponesi hanno sempre un design particolare anche se adattati alle necessità dei nostri giorni – l’orto del futuro per coltivare in pochi centimetri insalate, erbe e fiori, senza terra e anche senza pollice verde, viene dalla Finlandia. Si chiama Plantui, il giardino idroponico di design e smart che permette di coltivare la pianta nell’acqua (dal greco údor, cioè acqua e pόnos, lavoro) anziché nella terra. La tecnica è vecchia come il mondo (basta ricordare i giardini pensili di Babilonia o i giardini galleggianti di Città del Messico) ed è stata recuperata recentemente al fine di poter adattare il desiderio di fare l’orto al contesto abitativo e sociale moderno.
Plantui è in grado di far sviluppare contemporaneamente fino a 12 piante grazie a un sistema brevettato e automatico di crescita che riproduce lo spettro luminoso della fotosintesi, fornendo alle piante la giusta quantità e qualità di luce necessaria per uno sviluppo ottimale, e garantisce un’irrigazione con nutrimenti.
Niente terra né abilità speciali di giardinaggi. Nell’orto idroponico le piante sono coltivate in materiali diversi rispetto alla terra: argilla espansa, perlite, vermiculite, fibra di cocco, cubetti di lana di roccia, zeolite, tra gli altri. Si tratta, in pratica, di un substrato inerte e sterile, dove vengono miscelati acqua e sostanze nutritive e quindi introdotte le capsule contenenti le sementi nell’apparecchio. Sarà quindi il giardino idroponico a farle crescere. Tempo 5-8 settimane per timo, menta, prezzemolo e altre numerose piante coltivate in casa.
Perché scegliere un orto del genere? In primo luogo, perché si può fare a meno di un appezzamento di terra dedicato. Le piante coltivate in questo modo hanno uno sviluppo ed una crescita meno limitati rispetto a quando sono in terra e devono usare gran parte della loro energia per cercare in questa, attraverso le radici, le sostanze di crescita. Vantaggio, quindi, in termini di spazio e tempi di crescita: somministrando tutte le sostanze nutritive, l’aria, l’acqua e la luce, le piante che utilizzano Plantui non hanno più bisogno di altro. E, ancora, con la coltivazione idroponica c’è un risparmio di circa l’80% di acqua, in virtù della presenza di un sistema di riciclaggio e di recupero della stessa. Inoltre l’orto idroponico, ma anche il giardino idroponico, si possono trasformare in “oggetti di design” per arredare e personalizzare gli spazi.
Se si decide di sperimentare questa tecnica agricola, bisogna armarsi di materiali e attrezzi adeguati. Nel caso dell’idroponica, le colture sono infatti il risultato dell’applicazione di una precisa e sapiente tecnica, che richiede l’impiego di un’apposita strumentazione finalizzata a mantenere il liquido in costante circolazione (vasi forati, tubi, pompe). Visto che l’acqua diventa il punto centrale dell’orto idroponico, per un buon inizio bisogna inserire nel serbatoio del sistema un’acqua di qualità, controllando l’acqua del rubinetto con un apposito misuratore.
Inoltre la quantità di ossigeno presente nell’acqua è molto importante per la piante, per cui per l’orto idroponico è consigliabile premunirsi anche di un’apposita pompa ossigenatrice. Le piante poi andranno nutrite con fertilizzanti, vitamine e microelementi in grado di arricchire il ciclo vitale delle piante stesse e il ph della soluzione andrà misurato giornalmente.
I risultati saranno comunque appaganti per diversi ortaggi e frutta, dalle fragole, all’insalata, fino agli indispensabili e apprezzatissimi pomodori che tanta parte hanno nella nostra cucina mediterranea.
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